Regionali, Melio: "In campo dalla parte degli ultimi. Con me i giovani vengono a votare"

Iacopo Melio è il capolista Pd per le Regionali, la vera novità della sfida elettorale di settembre "Bisogna ascoltare e mettersi nei panni degli altri". Campione social: "I miei comizi saranno on line"

Iacopo Melio  è capolista Pd nel collegio Firenze città alle prossime Regionali

Iacopo Melio è capolista Pd nel collegio Firenze città alle prossime Regionali

Firenze, 2 agosto 2020 - «In direzione ostinata e contraria" come cantava De Andrè e come ha concretizzato don Andrea Gallo, prete degli ultimi di Genova. Iacopo Melio prende esempio da loro per sognare una "Toscana dell’impegno" dove "fare politica vuol dire prima di tutto ascoltare e comprendere" per l’affermazione dei diritti fondamentali "a partire dagli ultimi, non solo disabili e anziani". È lui, Cavaliere della Repubblica, premiato come eurocittadino dal Parlamento di Bruxelles, il capolista nel collegio di ’Firenze città’ per il Pd, la vera novità della campagna elettorale per le Regionali. Un suo libro si intitola «Faccio salti altissimi». Quanti salti deve fare la politica per avere una visione sincera verso il bene comune? "Serve una svolta culturale. Bisogna mettersi nei panni degli altri, capire le esigenze di ognuno, avere la capacità di cambiare punto di vista. Così si può fare politica senza interessi". Che Pd ha trovato? "Prima di tutto devo dire grazie a Nicola Zingaretti e a Simona Bonafé. Io sono sopra le parti e sopra le correnti. Ho accettato perché ho visto un Pd unanime sul mio nome e aperto alle battaglie che ho portato avanti". A proposito di correnti, anche la sera delle liste, nel Pd c’è stata battaglia... "È un problema di tutta la politica. Con la mia associazione non mi sono mai chiesto chi aiutavo. Ma lo facevo per costruire un tassello di società inclusiva. È questo l’obiettivo se sarò eletto". Molti dicono che l’unica novità di queste elezione è lei. È un complimento o il centrosinistra è a corto di idee? "Lo prendo come una verità e vedo il bicchiere mezzo pieno. La mia candidatura non è di rottura, ma un segno di cambiamento e di nuove opportunità. Vuole una prova? Ho ricevuto tanti messaggi di giovani che hanno detto che andranno alle urne. È già un successo". L’altro giorno ha incoraggiato un voto disgiunto. Per lei e per una lista concorrente... "Devo soppesare di più la mia ironia adesso. È stata una leggerezza che è stata presa seriamente, ma chi mi segue conosce il mio spirito". Gli ultimi quanto sono ultimi in Toscana? "La Toscana è tra le regioni che sta facendo di più, ma c’è ancora troppa distanza tra il Palazzo e la gente. Libertà e autodeterminazione hanno ancora un costo troppo elevato. Bisogna intervenire. Ad esempio ci sono ancora 300 persone con disabilità che non rientrano nel progetto di vita indipendente. Non va bene. L’altro giorno c’è stata una nuova protesta: ho scritto a Luigi che occupava la stanza in Regione. Presto avremo un incontro con Giani". Già Giani, le piace? "Io e Giani abbiamo storie diverse, ma ha mostrato grande sensibilità per le mie battaglie". Lei è un campione sui social. "La mia campagna elettorale sarà fatta così: video incontri al posto dei comizi: non per parlare io, ma per ascoltare i problemi". Un’offesa che l’ha ferita. "Se mi dicono di non fare politica, ma tutto è politica". L’onorificenza di Mattarella è stato il momento più bello? "Certamente con il riconoscimento di cittadino europeo. Sono gesti che mi fanno sentire meno solo". Che libro sta leggendo? "Sto rileggendo quelli di don Gallo, lui ostinato e contrario come me".