
via filzi
Arezzo, 19 maggio 2025 – «Ghinelli e Tanti falsificano la realtà sulla caserma di via Filzi per coprire scelte scellerate e nel frattempo il cantiere è pieno di topi e zanzare».
La nota di Alessandro Caneschi e Giovanni Donati consiglieri comunali Pd
Assistiamo, ad ogni occasione, da parte del Sindaco Ghinelli e dei suoi Assessori a strampalate dichiarazioni che cercano di coprire scelte scellerate fatte a suo tempo in relazione al progetto per la realizzazione della nuova sede della Polizia Municipale.
É bene che i cittadini sappiano dove sta la verità.
Tutto parte nei primi mesi dell’anno 2018: a seguito di bando con cui l'amministrazione Comunale individua il fabbricato su cui realizzare l'intervento; la scelta ricade sull' immobile di via Filzi di proprietà della Diocesi di Arezzo.
Successivamente, a dicembre 2018, viene pubblicato un bando, con la formula del partenariato pubblico-privato, con il quale il Comune chiede che venga comprato quell' immobile già scelto di via Filzi e che vengano realizzati i lavori per la costruzione della nuova sede della PM.
Si aggiudica la gara un ATI costituita tra un istituto di credito e una ditta edile.
Con questa formula di appalto il Comune avrebbe dovuto iniziare a pagare la prima rata del leasing a lavori finiti, diventando proprietario dell’immobile e con l’impegno di pagare le rate per 20 anni, per un importo complessivo di oltre 6 milioni di euro.
Fallita l'impresa, resta solo l'Istituto di credito e, con questo appalto, una ditta fallita non può essere sostituita.
Quindi il vero peccato originario è stato il tipo di appalto scelto, voluto e idolatrato da Ghinelli, dai suoi Assessori e dai consiglieri di maggioranza che non hanno mosso un dito per mettere in discussione questa scelta... anzi lo hanno più volte definito vantaggioso e tutelante per il Comune.
Se invece il Comune avesse fatto il classico appalto dei lavori, comprando prima l'immobile, oggi, anche in presenza del fallimento di una ditta, sarebbe stato possibile sostituirla e lavorare su il fabbricato di proprietà del Comune.
E perché il Comune non ha fatto questa scelta? Se non si poteva fare allora, ora il Comune può comprare l'immobile?
In attesa che Ghinelli & c trovino una soluzione, l'area è piena di zanzare e topi, il fabbricato è occupato da persone disagiate e la sicurezza non c’è.
Una cosa è chiara: l’appalto scelto ha tutelato forse la Giunta di destra, ma sono i cittadini che stanno subendo e subiranno chissà per quanto tempo i problemi dovuti alle scelte fatte.
Alessandro Caneschi e Giovanni Donati consiglieri comunali PD