Ex Cementificio Sacci di Bibbiena Lucia De Robertis e Vincenzo Ceccarelli (PD) “Interventi urgenti e non rimandabil”

“Salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente”. I consiglieri hanno presentato un’interrogazione

ceccarelli

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Arezzo, 24 maggio 2024 – “Tutelare la salute dei cittadini. Dopo mesi di stallo, è grave che il sindaco di Bibbiena rimanga inerte dinanzi alla necessità di rimozione e smaltimento dei rifiuti pericolosi e cancerogeni presenti nell’area ex Sacci.”

Con queste parole i consiglieri PD Lucia de Robertis e Vincenzo Ceccarelli hanno presentato un'interrogazione urgente alla Giunta ed al Presidente della Regione, chiedendo come intenda attivarsi.

“Già nell’aprile 2023 ARPAT aveva eseguito un sopralluogo al fine di rilevare lo stato dei luoghi mediante accertamenti, anche analitici, funzionali alle eventuali conseguenti segnalazioni da inoltrare alle Autorità preposte per i provvedimenti di relativa competenza.

Quest’azione aveva determinato una nota ufficiale di Arpat con comunicazioni al Comune di Bibbiena ed all’Azienda sanitaria Toscana sud est dalle quali emergeva che in quest’area permanevano rifiuti e situazioni di pericolo di crollo, relativamente alle coperture, tamponature ed alcuni elementi strutturali del corpo principale di fabbrica.

Sempre nella stessa comunicazione si accertava la presenza di rifiuti speciali pericolosi e cancerogeni, come amianto e fibre artificiali. Nel luglio 2023 veniva emessa un’ordinanza da parte del Sindaco di Bibbiena con la quale si disponeva che la proprietà avrebbe dovuto provvedere entro 15 giorni alla messa in sicurezza dell’area ed alla rimozione e smaltimento dei rifiuti pericolosi e cancerogeni presenti nella medesima.

Purtroppo l’ordinanza del Comune non è stata ottemperata da parte della proprietà, che anzi, ha impugnato quest’ordinanza dinanzi al TAR. Nel marzo 2024 si è svolta l’udienza con una successiva sentenza nella quale è stato accolto il ricorso e annullata l’ordinanza del comune, che è stato condannato a pagare le spese processuali poiché la procedura utilizzata dal Comune era palesemente sbagliata. Nella stessa sentenza il Tar chiede al comune di attivarsi con una nuova ordinanza, indicando chiaramente il percorso da seguire.

Ad aggravare la situazione, si aggiungono le parole pronunciate del sindaco di Bibbiena in una recente trasmissione tv, con le quali si nega l’esistenza del problema, affermando che l’area sarebbe idonea per avviare il percorso di recupero.

Abbiamo interrogato la Giunta ed il Presidente della Regione – concludono Ceccarelli e De Robertis - per sapere se siano a conoscenza della situazione creatasi e se e come si intenda intervenire, sempre nel rispetto delle proprie competenze ed in particolare delle funzioni assegnate all’Azienda sanitaria Toscana sud est”.