Regionali Toscana, I grillini toscani non ci stanno. "Impossibile dare voti a Giani-Renzi"

La candidata del Movimento chiude all’ipotesi voto disgiunto: "No a chi non ha governato per i cittadini". Ceccardi sicura :"Partita sempre più aperta". E Giani è ottimista: "Sono sempre avanti nei sondaggi"

La Toscana verso le elezioni regionali

La Toscana verso le elezioni regionali

Firenze, 3 settembre 2020 - La certezza di vincere a Eugenio Giani gliela può dare solo il cosidetto «voto utile», la variante politicamente corretta del centrosinistra per puntare al voto disgiunto, possibile in Toscana, per la necessità di alzare il muro contro il sovranismo del centrodestra. Lo ha detto ai suoi il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti, lo ha fatto capire il vicesegretario dem toscano Valerio Fabiani e lo stesso Giani («Mi auguro che l’elettorato grillino si renda conto che non è il tempo della neutralità»).

Ma Il Movimento 5Stelle va avanti per la sua strada insensibile ai richiami della coalizione dal Pd alla Sinistra ecologista. Irene Galletti, candidata governatore per i grillini si è quasi stancata di ripeterlo: loro non ci stanno a desistenze, aiuti, stampelle. E chiarisce ancora sparando sul Pd e soci: «A furia di fare appelli al voto contro qualcuno e non per un progetto, il centrosinistra è riuscito a farsi rimontare da una candidata inadeguata, che ha già dichiarato di voler abbandonare la Toscana in caso di sconfitta». «Io e il M5S», invece, resteremo «a combattere in Consiglio per riportare i toscani che non si riconosce nel pensiero unico Lega-Italia Viva-Pd e che sono quasi il 50% ad innamorarsi della politica e a scegliere l’unica vera alternativa: il nostro Movimento». Un solco profonto tra Cinque Stelle e Pd. Che nasce da lontano: per Galletti Il progetto di Giani «arriva al termine di 20 anni di governo monocolore in cui Rossi, Renzi e Giani hanno governato i cittadini e non per i cittadini». Non solo: «Gli appelli delle ultime ore al voto utile dimostrano una sola cosa: c’è qualcuno nel Pd che pensa di aver sbagliato progetto, candidato, alleati e che forse non è nemmeno più convinto di aver governato così bene in questi anni».

I due sfidanti delle maxi coalizioni continuano a battere il territorio toscano palmo a palmo. Uno sguardo a un sondaggio e alle ultime news. Marcamento a distanza, gioco a zona. «E’ una partita aperta e si giocherà sul buonsenso, non sulle ideologie» ripete Susanna Ceccardi, candidata presidente del centrodestra. Sorride Eugenio Giani che mette in fila i vari sondaggi e dice: «Mediamente tutti i sondaggi, finora usciti, mi danno in testa. Ci sono quelli che danno un minimo scarto e quelli che danno oltre il cinque, mediamente la forchetta è tra i 2 e 4 punti. Vuol dire che sto raccogliendo quello che ho seminato nella mia carriera e in questi mesi di campagna elettorale. Sono ottimista e convinto a fare il meglio possibile per la mia terra, la Toscana».  Oltre all’incognita grillini, c’è anche la spada di Damocle sulla testa del centrosinistra: ’Toscana a sinistra’ di Tommaso Fattori (6 per cento alle scorse regionali).  «Gli indecisi di sinistra voteranno per noi, non certamente per chi, come Ceccardi, sostiene che l’antifascismo non abbia più senso, ignora cosa sia l’economia circolare, vorrebbe rafforzare il ruolo della sanità privata e sposa le istanze di Confindustria anziché quelle di chi lavora» sottolinea Fattori. Che ha un sogno: «Portare Giani al ballottaggio».