Ceccardi: "Vincerò, per cambiare la Toscana"

La candidata leghista del centrodestra: "Giani è il passato, io sto con la gente. Questa regione ha bisogno di una cura ricostituente"

Susanna Ceccardi entusiasta dopo l’accordo per la sua candidatura

Susanna Ceccardi entusiasta dopo l’accordo per la sua candidatura

Firenze, 23 giugno 2020 - Susanna Ceccardi è entusiasmo allo stato puro. Sarà lei, europarlamentare, ex sindaca di Cascina, a sfidare come candidata unitaria del centrodestra per la carica di Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani (centrosinistra), Irene Galletti (M 5Stelle) e Tommaso Fattori (Toscana  a sinistra). Ieri sera l"incoronazione" proprio in Toscana da parte di Matteo Salvini dopo il via libera degli altri due leader (Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni). 

Ceccardi, mancano meno di tre mesi: è pronta?

"In realtà io sono pronta dal 7 marzo, quando il mio partito mi ha ufficialmente proposta. Poi, purtroppo, l'emergenza Coronaviurs ha cristallizzato il tutto e ieri c'è stata l'ufficializzazione della mia candidatura per tutto il Centrodestra". 

Ha uno slogan? 

"Più che uno slogan che avremo modo di studiare, c'è molto da lavorare per proporre ai toscani un vero e radicale cambiamento, visto che la Regione è come atrofizzata da decenni di malgoverno della Sinistra. Più che le parole, i nostri corregionali si aspettano fatti concreti, possibilmente non in tempi biblici e che possano veramente andare incontro alle reali esigenze dei cittadini, specialmente in un momento così drammatico come quello che stiamo vivendo. Più che i proclami, tanto cari al Pd, serve, quindi, impegnarsi al massimo per rivitalizzare una Toscana che ha bisogno di una vera e propria cura ricostituente"

Che sfida sarà? È  davvero un'occasione storica per mettere in un angolo quello che definite un sistema di potere?

"I toscani hanno proprio la necessità di cambiare, perchè sono abbondantemente stufi di un Pd lontano anni luce dalle loro primarie esigenze, un partito che pensa solamente a spartirsi le poltrone, tralasciando colpevolmente d'occuparsi delle problematiche dei cittadini. Le promesse da marinaio hanno fatto il loro tempo; ora urge avere ben chiari programmi, progetti e prospettive per rendere più "scattante" una Regione, lo ripeto, troppo ingessata e piena d'irrisolte ed ataviche criticità".

Territorio e gente, gente e territorio. I capisaldi della Lega.

"Da sempre, la Lega è territorialmente molto vicina alla gente. Matteo Salvini è completamente a suo agio quando può interloquire col popolo ed il lockdown è stato una vera sofferenza, anche in tal senso, per il nostro leader. Io stessa, sono abituata, con estremo piacere, a confrontarmi con i cittadini, perchè ritengo che solamente ascoltandoli si svolge al meglio il compito a noi assegnato. Un politico che vive chiuso nel suo ufficio, non potrà mai avere quella sensibilità nel risolvere i mille problemi delle persone. Bisogna vivere la quotidianità per saper affrontare le problematiche a cui vanno incontro i cittadini. Mai essere supponenti, ma sempre pronti al dialogo, perchè i tuttologi non esistono e bisogna avere l'umiltà di apprendere da chi, per svariati motivi, ne può sapere più di noi".

Lega con la sindrome Emilia Romagna?

"RItengo che ogni elezione abbia una propria storia. Non voglio, quindi, equiparare l'Emilia-Romagna alla Toscana, due splendide realtà della nostra meravigliosa Italia, ma distinte fra loro. Forse in  Emilia-Romagna si è parlato troppo poco di temi locali. Bonaccini era visto come un buon amministratore. Qui invece i temi locali su cui inchiodare il malgoverno della sinistra sono tantissimi, ci concentreremo su quelli.  La concretezza ed una visione d'assieme dei problemi non dovrà mai mancare, perchè la gente si aspetta molto da noi e dobbiamo ricambiare appieno la loro fiducia".

Centrodestra unito davvero? 

"Non ho dubbi, in caso contrario non avrei accettato questa ennesima sfida elettorale, che il Centrodestra toscano farà quadrato in modo compatto per sostenere la mia candidatura a Presidente. Si vince o si perde tutti assieme ed il gioco di squadra sarà fondamentale per mandare a casa, dopo decenni, il Pd. Mi confronterò costantemente ed  attentamente con gli altri partiti del Centrodestra e con quelle liste civiche che vorranno appoggiarmi. Saranno mesi molto intensi, ma caratterialmente amo le sfide e penso che questa sia una delle più rilevanti ed affascinanti da affrontare. Mai come in questa sfida sarà importante il famoso motto:" L'unione fa la forza". Io, come al solito, ce la metterò tutta e sono convinta che anche gli alleati faranno ugualmente". 

I suoi avversari: Giani, Galletti, Fattori. 

"Giani rappresenta un modo di fare politica che è lontano anni luce dalla mia visione. Non prende mai una posizione netta, quando invece, per cambiare davvero ed uscire dal pantano in cui si trova la nostra regione, serve coraggio. Dal punto di vista personale non posso dire nulla contro Giani, perché il rispetto dell’avversario viene prima di tutto. Ma lui fa parte di quell’establishment che da sempre governa la regione. Adesso prova a prendere le distanze dalla giunta Rossi ma in tutti questi anni in cui è stato seduto in consiglio regionale ha avvallato ogni decisione della sinistra. Io sono la novità, lui è il passato. Allo stesso modo gli altri candidati sono legati a schemi ormai superati o a movimenti che, al di là dei vaffa, non hanno dimostrato di avere idee e proposte concrete".