Editoriale

Candidati alle Europee, il Pd infedele alla linea

Pecore elettriche

Pecore elettriche

Firenze, 31 marzo 2024 – La composizione delle liste elettorali del Pd alle Europee è diventata un caso. Il casting con personalità esterne, esponenti della cosiddetta società civile, non convince proprio tutti. Anche per le modalità di annuncio. La candidatura di Lucia Annunziata nella circoscrizione dell’Italia meridionale è stata lanciata in tv, a La7. "Non siamo certo l’ Isola dei famosi e non siamo neanche in un contest televisivo", ha commentato Pina Picierno, vicepresidente uscente del Parlamento europeo.

Su QN, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, ha detto no alla candidatura di Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire, che potrebbe essere in lista nella circoscrizione dell’Italia centrale: "Ritengo che in questo collegio ci siano già persone in grado di rappresentarlo". Critica anche la deputata Lia Quartapelle, che dopo aver elencato alcuni punti di forza del Pd degli ultimi anni, dalla posizione sull’Ucraina al diritti civili, domanda: "Rispetto, pur non condividendole, le convinzioni di Marco Tarquinio, e ne ho più volte ammirato la coerenza. Tarquinio condivide il programma di lavoro che ci siamo dati per i prossimi anni?".

Da una parte, dunque, sarebbe in campo la stessa leader Elly Schlein, candidata dappertutto anche se non dappertutto capolista; dall’altra parte verrebbero inseriti in lista esponenti civici per attirare un elettorato non disponibile a scegliere il Pd alle elezioni. Il risultato però è che rischiano di finire in lista, e anche di essere elette, persone che non condividono la linea politica del Pd e uscire dal Parlamento persone che invece l’hanno difesa.

Matteo Biffoni, sindaco di Prato, parlando con La Nazione , spiega però che la faccenda è più complessa. Non dice no a Tarquinio candidato, che magari qualche voto in più potrebbe portarlo. C’è però una questione di metodo, che in questo caso è anche sostanza, spiega Biffoni: "Se la nostra linea è: Noi siamo per sostenere senza se e senza ma l’Ucraina, come è giusto e doveroso che sia, allora possiamo permetterci il lusso di avere delle personalità che sostengono delle posizioni diverse; faccio l’esempio dell’immigrazione, tema sul quale io ho spesso posizioni eterodosse rispetto al mio partito. È chiaro però che serve una linea chiara. Quello che non capisco però, al netto di arricchire le liste con figure della società civile - come si fa non solo alle Europee, ma anche nelle liste per il Consiglio comunale - è perché il Pd sia partito dall’opposto. Io sarei partito dalle personalità del partito, Pina Picierno è una di queste, che hanno lavorato bene, e da altre personalità che ci sono dentro ai partiti; penso ai sindaci che si candideranno e che sono la spina dorsale del Pd". Solo dopo, ci spiega ancora Biffoni, "avrei valutato se ci sono delle personalità di spicco per arricchire le nostre liste. Invece mi sembra che sia sia fatto l’esatto contrario. Ed è questo che davvero non capisco. Un conto è partire da una base solida, come partito, un altro conto è pescare fuori e poi vedere come va".

Un conto è insomma contaminarsi con l’esterno, un altro conto è rischiare di cambiare il volto pubblico del Pd.

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