Un’espulsione per un insulto al direttore di gara che potrebbe non esser mai stato pronunciato e un giocatore che sarebbe stato colpito con un sasso, scagliato – secondo quanto ipotizzato in una prima ricostruzione – da un giovane avversario o dalla tifoseria locale.
Di certo c’è che l’Olimpia Pistoiese non dimenticherà a breve la partita del 2 dicembre scorso contro il Montecarlo, e non per il 4-1 con cui i lucchesi padroni di casa si sono imposti in una partita di calcio giovanile. Nel mirino del sodalizio pistoiese sono finiti in particolare due episodi. Il primo è il più contestato: l’arbitro ha infatti mostrato il cartellino rosso all’indirizzo di un giocatore dell’Olimpia, asserendo di averlo sentito pronunciare una frase ingiuriosa nei suoi confronti. Un’azione che sarebbe stata riportata anche nel referto, con il giocatore in questione che avrebbe rimediato già una squalifica di tre giornate. E la società ha esternato l’intenzione di presentare reclamo anche perché, a detta del presidente Franco Giorgi, nemmeno lo stesso direttore di gara sarebbe stato sicurissimo di aver sentito quelle parole.
"L’arbitro ci ha detto di non esser certo di aver sentito parole offensive nei suoi confronti – ha commentato – e noi ne siamo certi, perché crediamo al nostro tesserato. Se tuttavia l’arbitro non era sicuro della decisione, ci chiediamo perché alla fine abbia agito in quel modo, nonostante i dubbi... Anche perché una squalifica per un fatto mai commesso suona alla stregua di una beffa".
C’è però un altro episodio che l’Olimpia non ha gradito: un altro giovane calciatore pistoiese avrebbe fatto presente di esser stato raggiunto da un sasso, che gli sarebbe stato lanciato addosso da un rivale o da un tifoso lucchese. In questo caso, però, il club non sporgerà reclamo. "Per carattere, sono abituato a lanciare accuse solo davanti a prove concrete. Il ragazzo ci ha dato la sua versione e sinceramente gli credo, anche perché il giorno successivo non si è allenato visto che accusava ancora lievi dolori al braccio colpito – ha chiosato Giorgi –; nessuno di noi ha però assistito alla scena, a parte il diretto interessato. E non avendo altre testimonianze o prove documentabili, non vogliamo tirare in ballo l’altra società".
Giovanni Fiorentino