Una festa tira l’altra: la Fabo gode ancora. Il derby dice Herons, Gema al tappeto

La stracittadina numero tredici si decide nell’ultimo quarto a favore degli aironi che si ripetono dopo il trionfo in Coppa Italia

Una festa tira l’altra: la Fabo gode ancora. Il derby dice Herons, Gema al tappeto

Una festa tira l’altra: la Fabo gode ancora. Il derby dice Herons, Gema al tappeto

Gema Montecatini

68

Fabo Montecatini

77

GEMA MONTECATINI: Savoldelli 6, Passoni 2, Mastrangelo 14, Korsunov 5, Di Pizzo 8, Mazzantini 13, Pirani 13, Corgnati 7, Angelucci, Dell’Anna, Benedetti ne, Soare ne. All. Del Re.

FABO MONTECATINI: Benites 2, Chiera 15, Natali 11, Arrigoni 8, Radunic 16, Dell’Uomo 15, Sgobba 7, Giancarli 3, Lorenzetti ne, Carpanzano ne, Magrini ne, Lorenzi ne. All. Barsotti.

Arbitri: Rizzi e Di Gennaro.

Parziali: 25-18, 39-37, 52-53.

Dopo quella per la Coppa Italia, altra sbornia di felicità per la Fabo che si prende il derby di Montecatini e il terzo posto matematico. 2-0 in stagione contro una Gema volenterosa, ma incapace di tenere il passo degli Herons quando la partita si è fatta verissima, ovvero nell’ultimo quarto. Decisivi gli uomini simbolo: Radunic, Chiera e Dell’Uomo. Festa grande per la parte Herons di un PalaTerme da oltre duemila spettatori.

La cronaca. Già nel primo tempo si percepisce che sarà il derby dello schiena a canestro. La ricerca dei lunghi è nel piano partita sia di Del Re che di Barsotti. La partita ha un primo contraccolpo sul 14-0 con cui la Gema alza la vela e si prende una bella ventata per saltare al comando del punteggio. Il primo quarto dei leoni è condito da un eccellente 5/6 da 3, un dato che evidenzia anche una porosità sul perimetro degli Herons che hanno bisogno dell’energetica entrata dalla panchina di Dell’Uomo per defibrillare un attacco con troppi palleggi.

Dopo il 25-18 del 10’, la Gema tocca due volte il +9 (37-28 sui 4 punti in fila di Di Pizzo), ma non riesce a stordire la Fabo che, anzi, sa tenere botta al di là di un pessimo 1/10 da 3 e chiudere bene il quarto. Chiera molto importante con un paio di scorribande, poi sono Radunic, Arrigoni e Natali a riequilibrare il derby che, come spesso capita, deve dire ancora tutto quando ci si avvia negli spogliatoi per il tè caldo.

E un bel po’ lo comincia a dire nel terzo tempino, dove si gioca con un’altra intensitià. Più contatti, pià spigolosità, ma sempre il gioco interno a farla da padrone. Ora è vero derby. Operazione partità completata da Dell’Uomo, su quella del sorpasso c’è la firma di Sgobba a 3’55” dalla penultima sirena. Si sente tanto il peso di Radunic, otto punti nel quarto di un grosso peso specifico. Il quarto è chiuso da una magia di Mazzantini per il 52-53.

Chi si allaccia l’elmetto negli ultimi dieci giri d’orologio e si prende la stracittadina è la Fabo che mette in vetrina facce da vincenti e giocate di qualità. Parziale di 2-10 per inaugurare il tempino con Chiera e Giancarli a fare male in penetrazione e Dell’Uomo e Chiera a colpire dalla lunga distanza (54-62). La Gema non va ancora al tappeto, ha la forza di tenersi connessa all’incontro grazie al coraggio di Pirani, ma non va oltre. Il clou arriva negli ultimi due minuti, su due giocate. La Fabo muove molto bene la palla sulla zona voluta da Del Re che mostra però il fianco, specie nei mezzi angoli e soprattutto negli angoli. Colpiscono in successione Chiera (62-70) e poi Dell’Uomo dall’angolo. Il tracciante del pretoriano Herons a 1’19“ dalla sirena fa saltare il banco (64-73) e manda definitivamente ko la Gema. Sugli spalti salta in piedi il presidente Luchi, in panchina a pugni stretti c’è Barsotti che assapora il gusto di un altro derby vinto.

Niccolò Casalsoli