
La formazione del Real Aglianese
Agliana, 9 marzo 2017 - Una sconfitta pesante, pesantissima. Il 2-1 con il quale il Ponte a Moriano ha piegato le resistenze del Real Aglianese allo stadio Bellucci di Agliana sa di sentenza: la retrocessione in D si avvicina a grandi passi per il club della Piana pistoiese. Il k.o. rimediato tra le mura amiche nella 4° giornata del girone di ritorno di serie C fa sì che il Real Aglianese, allenato dalla coppia Armando Esposito – Caterina Di Costanzo, resti all’ultimo posto della graduatoria con appena 3 punti (sarebbero stati 4, ma le “cugine” della Pistoiese hanno fatto e vinto il ricorso post derby), 4 in meno proprio dello stesso Ponte a Moriano, l’avversario diretto. Il tutto a 9 turni dal termine del torneo. E dire che, una tantum, il Real si era presentato tirato a lucido all’appuntamento, ovvero con un undici titolare completo e pure qualche elemento seduto in panchina: conosceva l’importanza della gara, non la voleva sbagliare. Invece l’ha fallita. Pur avendo avuto un maggior numero di occasioni da rete delle rivali, ha dovuto alzare bandiera bianca: la rete della calabrese Romeo è arrivata nella seconda parte di gara, sul 2-0, a risultato già compromesso.
Le neroverdi, sin troppo nervose, hanno giocato più per individualità che coralmente, all’opposto delle avversarie, apparse in verità modeste ma dignitose. Mariani e Colavolpe, giocatrici che avrebbero dovuto fare la differenza, tanto per fare un paio di nomi, non hanno giocato con e per la squadra, eccedendo in personalismi. Un peccato enorme perché il calcio è uno sport semplice, che però non vuole inganni: si gioca di squadra, neppure il campionissimo può fare tutto da solo. Ecco che alla fin dei conti, agli spettatori presenti di fede aglianese è rimasta la sensazione amara di aver gettato alle ortiche un’opportunità. Dopo aver perso 1-0 all’andata, in terra lucchese, il Real avrebbe dovuto vincere, per effettuare il sorpasso in classifica, e vincere con almeno 2 reti di scarto per garantirsi un eventuale vantaggio a parità di punti, nel caso non vi fosse lo spareggio. Al momento si sa che retrocede una sola formazione e scansare l’ultimo posto sarebbe stato manna dal Cielo. Il Real sin troppo nervoso è andato avanti a strappi, per iniziative delle singole. Ha avuto egualmente alcune palle-gol clamorose, a tu per tu con l’estremo difensore avversario, ma le ha fallite miseramente.
E adesso? Conoscendo un maestro di calcio come Esposito siamo certi che non mollerà né farà mollare le sue calciatrici, convincendole a lottare sino al termine dell’annata agonistica. Quello però su cui dovrà lavorare, sarà far comprendere anche alle migliori che è sempre cosa buona e giusta passare subito il pallone che tenerlo cercando l’ennesimo dribbling. Retrocedere non è un peccato mortale, semmai veniale: nello sport si vince e si perde e non ci si deve arrabbiare. Fa parte delle regole del gioco. Retrocedere non da squadra, al contrario, fa male al cuore. Nonostante tutto, forza Agliana, credici ancora.
Gianluca Barni