Pistoiese, domani è il giorno di Massimiliano Alvini

Il tecnico sarà presentato alla Vannucci Piante. Contestualmente la riconferma ufficiale di Nelso Ricci

Massimiliano Alvini

Massimiliano Alvini

Pistoia, 11 giugno 2015 - Domani Massimiliano Alvini sarà presentato come allenatore della Pistoiese. La sede della Vannucci Piante di Piuvica ospiterà la prima conferenza stampa dell'ex tecnico del Tuttocuoio, seduto al tavolo insieme a Nelso Ricci, a tutti gli effetti direttore sportivo arancione anche per il prossimo anno. I due stanno già lavorando fianco a fianco da giorni: erano a Savona per i quarti di finale del campionato Primavera e nei prossimi giorni, con ogni probabilità, cominceranno a chiudere alcune trattative in vista dell'allestimento della rosa del prossimo anno. “Alvini è l'uomo giusto per la Pistoiese”. A dirlo è Ferdinando Bernardini, direttore sportivo di quel Quarrata che a metà anni Duemila lanciò Alvini nel calcio dilettantistico consacrandolo come promessa. Una promessa che, a quanto pare, è stata mantenuta visto che dopo l'esperienza in giallorosso il tecnico di Fucecchio ha preso il Tuttocuoio in Eccellenza e lo ha portato in Lega Pro. Con Bernardini abbiamo ricordato quegli anni lì. “Aveva da poco smesso di giocare nel Signa – ricorda il diesse – club nel quale fece la prima esperienza da allenatore. Nel 2003/2004 lo chiamai per il Quarrata, in Eccellenza, il presidente era Alessandro Chiti. Lo scelsi perché era motivato e aveva voglia di fare strada. Nonostante l'infortunio del portiere Gelli nel precampionato riuscimmo a disputare un'annata trionfale. Arrivammo a giocarci gli spareggi per la serie D perdendo con il Figline che schierava Frediani in attacco. Alvini seppe gestire una grande squadra, avevamo Chiarelli, Capobianco, Mura, Cobuzzi e tanti altri giocatori di livello. Dopo questa stagione Alvini decise di tornare a Signa e il rapporto non proseguì”.

Due anni dopo, però, le due strade si sono nuovamente incrociate. Il Quarrata era retrocesso in Promozione ma voleva subito tornare in Eccellenza. Quale allenatore chiamare se non Alvini? “Era un girone molto duro – continua Bernardini – nel quale c'era anche il Pietrasanta di Sassarini. Disputammo un'altra annata super, tornammo immediatamente in Eccellenza grazie alla valanga di reti segnate da Capobianco e Tarabusi. A metà dell'anno dopo Alvini dette le dimissioni e in estate approdò al Tuttocuoio: da lì cominciò la cavalcata culminata nell'arrivo in Lega Pro”. Bernardini conosce a fondo Alvini ed è in grado di tracciarne un quadro dettagliato sotto ogni profilo. “Non sono qui per sponsorizzare nessuno – sottolinea – ma è un amico e credo che possa essere la persona giusta per la Pistoiese e per Pistoia. E' rimasto lo stesso dei tempi di Quarrata, credo non abbia nemmeno il procuratore e a livello umano mi sento di paragonarlo a Sarri (ex Empoli). Non improvvisava né lasciava le cose al caso. Mi colpì quando aprendo la bauliera della macchina mi mostrò molti libri e volumi di tattica sul calcio. Aveva già l'impronta del professionismo pur essendo nei dilettanti. E non dimentichiamo che ha conquistato da solo il patentino per allenare in Lega Pro grazie alla vittoria di Eccellenza: se l'è preso sul campo senza frequentare corsi”. Pistoia quindi ha trovato un tecnico in grado di poter aprire un ciclo. “Con i giocatori sa usare bastone e carota – conclude il “Berna” -. Dà e pretende, è un grande motivatore e chi lo segue può crescere e fare strada. So che sposa in pieno la politica dei giovani, ne ha lanciati molti e so che viene a Pistoia con grande entusiasmo. Credo che possa far bene, anche se la verità la diranno i fatti, e sarò il suo primo tifoso”.