
Gabriele Magni, Mauro Bergamasco, Raffaello Caciagli (foto Quartieri)
Pistoia, 18 dicembre 2015 - Tanti sorrisi, alcune foto, chiacchiere e persino due spot televisivi finalizzati alla sensibilizzazione per la donazione del rene e degli organi. E’ stata una giornata molto intensa per il Rugby Pistoia e per Mauro Bergamasco, ex giocatore della Nazionale di rugby (106 presenze in azzurro), uno dei migliori rugbisti del nostro paese che ha lasciato da poco l’attività ufficiale. Ieri Bergamasco era a Pistoia ospite del «Museo del rugby Fango e sudore» per un evento organizzato dall’omonima Fondazione presieduta da Corrado Mattoccia in collaborazione con il Rugby Pistoia. L’ex numero 7 della Nazionale Italiana si è intrattenuto con i tesserati del club biancorosso, in primis il presidente Raffaello Caciagli: «Ringrazio sindaco e assessore per l’accoglienza – dice – oltre a Bergamasco, col quale ci siamo dati appuntamento per un altro incontro a Pistoia a marzo dopo il Sei Nazioni». Presenti anche di giocatori della squadra maschile e femminile insieme al delegato provinciale del Coni Gabriele Magni. Ha portato il suo saluto anche l’assessore comunale allo sport Mario Tuci: «L’iniziativa del Museo del rugby è molto importante – ha detto – ma ciò che ha ancor più valore è quanto sta dietro al mondo del rugby, un movimento molto fisico ma che è portatore di senso etico. Il terzo tempo ne è la riprova. Mi piace il rugby perché unisce gli avversari dentro e fuori dal campo diversamente da quanto accade in altri sport».
Poi la parola è passata a Mauro Bergamasco, ospite principale di questa giornata. «Le vittorie della Nazionale purtroppo non sono moltissime – ci ha detto – ma in tutto il movimento c’è una grande presa di coscienza. Il termometro della situazione italiana è sicuramente il rugby di base che si sta sviluppando ma ha bisogno di qualità, strutture, accoglienza e qualità da parte degli educatori. La responsabilità è grande e deve essere un punto di partenza. La realtà pistoiese è in linea con la situazione italiana: c’è da portare avanti passione e lavoro per mettere tutti in condizione di dare il massimo».