La Pistoiese cerca la propria fisionomia: dal "peso" degli esterni alla doppia punta - Calcio

La sensazione dopo le prime quattro giornate di campionato è che la Pistoiese non abbia ancora trovato la scarpa giusta per il suo piede. Un fatto del tutto normale dal momento che siamo appena all’inizio e che la squadra è del tutto nuova. Ma a ben guardare non tutti i reparti sono ancora alla ricerca della propria fisionomia: sicuramente non lo è il reparto difensivo, che ha dimostrato di essere solido e affidabile e dove tutto funziona alla perfezione. Discorso diverso per quanto riguarda il centrocampo e l’attacco, le zone in cui si sviluppa il gioco, quelle che più di tutte hanno bisogno di conoscenza tra gli interpreti, di capirsi con uno sguardo e di avere i meccanismi perfettamente oliati. Tutte cose per cui occorre tempo e dove c’è bisogno anche di provare e sperimentare per trovare la soluzione migliore. La formula con i due esterni ed un unica punta aveva dato dei buoni risultati almeno fino alla gara di Coppa contro il Prato, mentre in campionato si è visto che spesso gli avversari puntano a bloccare le fasce ed a quel punto il gioco si pianta, Marquez rimane isolato in avanti ed i rifornimenti non arrivano. Del resto lo ha ammesso anche lo stesso Consonni: contro il Carpi sono venute meno le ripartenze e a centrocampo sono state prese poche iniziative. C’è bisogno di trovare delle alternative e magari provare ad affiancare La Monica a Marquez là davanti. Il tutto con la serenità di una classifica positiva, che vede gli orange a -3 dalla vetta occupata da Ravenna e Sammaurese (prossima avversaria di domenica).

Maurizio Innocenti