Filippo Treno, lascia o raddoppia? Il tecnico sfoglia la margherita

Quasi sicuramente lascerà la guida della prima squadra ma potrebbe restare alla guida delle giovanili.

"Il mio futuro? Adesso non saprei, onestamente. A breve incontrerò la società e faremo il punto". Parola di Filippo Treno, che non chiude la porta alla prospettiva di lasciare l’Hockey Club Pistoia. Quasi certamente (ad oggi, perlomeno) il tecnico lascerà la conduzione della prima squadra: potrebbe comunque restare nel club ad occuparsi del settore giovanile, oppure potrebbe prendersi un anno sabbatico. "Credo che in una realtà come la nostra, la cura delle giovanili sia fondamentale – ha confermato Treno – è l’unico modo per coniugare competitività e sostenibilità. Una strada che abbiamo in larga parte già seguito e sulla quale credo sia necessario continuare a puntare con rinnovata convinzione". A prescindere da quello che riserverà il domani, l’HC Pistoia è comunque reduce da una stagione che non può certo essere etichettata come negativa: la salvezza è arrivata in anticipo, chiudendo il girone B della Serie A1 202223 di hockey su prato al quinto posto con 10 punti. E senza la partenza ad handicap, il gruppo avrebbe forse messo nel mirino anche la terza posizione finale. Treno, ad ogni modo, appare soddisfatto. "Un voto alla nostra stagione? Ai ragazzi darei un bel "9" – ha detto – ognuno ha fatto la propria parte ed il gruppo ha mostrato solidità e concentrazione anche sul piano mentale". Nemmeno la squalifica di tre giornate rimediata dall’allenatore nella gara d’andata contro il Cus Pisa, nonostante abbia sempre dichiarato di aver subìto l’aggressione, ha minato la stabilità del gruppo. Anche se la lettura di quella squalifica alla stregua di un collante capace di rinsaldare l’unione fra i giocatori è stata smentita dallo stesso treno. "Nelle tre partite nelle quali non ero in panchina, è arrivata una sola vittoria – ha fatto notare – la squalifica ha inciso, ma a mio avviso non certo in positivo". La squadra ha in ogni caso ottenuto due vittorie e tre pari, con il carisma di Federico Vittori capace di sublimare il gioco corale espresso dai compagni.