REDAZIONE PISTOIA

Esperienza, furbizia, fisicità. Ecco i gap dell’Estra Pistoia

Nei primi tre ko non sono mancate le note positive. Ma su certi aspetti c’è da crescere

Esperienza, furbizia, fisicità. Ecco i gap dell’Estra Pistoia

In queste tre prime uscite già si possono un po’ intravedere i pregi ed i difetti dell’Estra Pistoia o meglio, gli aspetti su cui c’è da lavorare di più e quelli che invece sono già a buon punto. Contro Varese, e mettiamoci pure Trento, se i biancorossi avessero vinto non ci sarebbe stato niente da dire e questo dimostra che la squadra è competitiva. Pistoia ha mostrato un buon gioco, una capacità di soffrire e reagire che sono sicuramente ottimi segni tenendo conto che si è presentata al via del campionato orfana di Varnado e con altri elementi non al meglio, vedi Moore e Ogbeide. E’ vero che non esiste la riprova così com’è vero che con i sé e con i ma si va poco lontano, ma abbiamo visto contro Scafati quando possa aver pesato l’assenza di Varnado magari con lui in campo a quest’ora staremmo qui a parlare d’altro. Pistoia, però, ha perso e c’è da chiedersi quali siano i motivi delle sconfitte.

Una della cause, come ha sottolineato lo stesso Nicola Brienza, è senza dubbio la mancanza d’esperienza, di malizia, di scaltrezza che sono emerse in modo chiaro in queste tre partite. Nei momenti chiave ai biancorossi è mancata la capacità di chiudere i conti e sono invece arrivati una serie di errori anche banali che hanno fatto pendere l’ago della bilancia dalla parte degli avversari. C’è però un altro aspetto che ha fatto e sta facendo la differenza in negativo per l’Estra e si tratta dei rimbalzi. Era già successo contro Trento che Pistoia perdesse nettamente la lotta sotto i tabelloni e si è ripetuto contro Scafati (41 rimbalzi per Scafati contro i 26 di Pistoia) e questo ha condizionato la partita e il risultato. Pistoia anche contro Scafati ha concesso una marea di seconde opportunità agli avversari che ne hanno approfittato per piazzare break importanti difficili poi da recuperare. Ora, per quanto riguarda il primo aspetto ovvero la mancanza d’esperienza e di malizia si tratta di caratteristiche che si acquisiscono con il tempo e certe sconfitte aiutano a capire come si deve stare in campo ma sono anche poco allenabili, nel caso dei rimbalzi, invece, il discorso è diverso. Dal punto di vista tecnico la squadra può e deve migliorare e Brienza sa bene come fare per fare crescere i suoi, però c’è anche un aspetto legato alla fisicità dei singoli, al tonnellaggio messo in campo e qui Pistoia sembra essere un po’ leggerina rispetto alle altre squadre. Ogbeide ci prova ma spesso viene sovrastato dal maggior peso degli avversari mentre Del Chiaro in questo momento soffre il salto di categoria ed entrambi peccano di esperienza di campionati di un certo livello. Pistoia, ha ragione Brienza, deve crescere il problema è che deve farlo in fretta perché la serie A non concede molte chance e quelle poche vanno afferrate al volo.

Maurizio Innocenti