Coppa Italia agli Herons

Trionfo Fabo a Roma: battuta la Libertas Livorno in finale .

Coppa Italia agli Herons

Coppa Italia agli Herons

FABO HERONS MCT

74

AKERN LIBERTAS LI

62

MONTECATINI Benites 16, Chiera 15, Natali 10, Arrigoni 3, Radunic 6, Dell’Uomo 15, Sgobba 7, Giancarli, Lorenzetti 2, Carpanzano ne, Lorenzi ne, Rattazzi ne. All. Barsotti.

LIVORNO Williams 9, Ricci 8, Allinei 9, Fratto 3, Fantoni 8, Saccaggi 4, Tozzi 7, Bargnesi 9, Terenzi 1, Buca 4, Madeo ne. All. Andreazza.

ARBITRI Agnesi e Raimondo.

NOTE parziali 18-13, 40-40, 56-52.

Aveva già scritto una pagina di storia con la sola partecipazione alla Coppa Italia, la Fabo Herons Montecatini; ne ha scritta un’altra sabato staccando il pass per la finale della rassegna del PalaTiziano battendo Roseto. Vincere però è un’altra cosa, è un privilegio concesso a pochi e stavolta è toccato proprio a coach Barsotti e ai suoi ragazzi, capaci di imporsi anche sulla Libertas Livorno (74-62 il finale) nella finale del torneo e riportare a Montecatini Terme un trofeo che mancava dal 2011. Un vero e proprio tripudio rossoblù, davanti ai tantissimi tifosi termali accorsi nella Capitale.

Capitan Natali traccia subito la via con il canestro con fallo che apre la partita, poi Benites (super serata la sua) appoggia al tabellone il 5-0. Il botta e risposta a suon di parziali fra Williams e Chiera lascia invariato lo status quo, con gli Herons sempre avanti di due possessi, che diventano tre grazie alla bomba del 13-6 di Sgobba. E’ la panchina a dare la scossa agli amaranto, con il duo Tozzi-Bargnesi. Poi Dell’Uomo punisce la Libertas con i due centri che valgono il 18-13 alla prima sirena. Buca inizia a diventare un fattore e con lui Tozzi: la Libertas torna a contatto prima che il jumper di Natali la ricacci a -4. Fantoni porta a scuola i lunghi rossoblù e Livorno mette per la prima volta la testa avanti dall’inizio della contesa (25-27), Barsotti allora aumenta il tonnellaggio del suo quintetto schierando contemporaneamente Sgobba, Arrigoni e Radunic ma i rimbalzi continuano ad essere tabù. Due guizzi di puro talento di Chiera e Benites restituiscono il timone ai termali, ma quando sembra tutto incanalato verso la pausa lunga i labronici sorpassano ancora con due bombe dal nulla di Bargnesi e Allinei. Serve una magia di Chiera per decretare l’assoluta parità a metà gara: 40-40.

Ci mette un po’ a carburare la Fabo al rientro dagli spogliatoi, ma quando lo fa lascia il segno: 8-0 di parziale, che la tripla di Ricci neutralizza solo in parte. Benites sgomma e riporta sopra nel punteggio gli aironi, abili ad allungare grazie ai viaggi in lunetta e a una difesa che concede solo 7 punti negli ultimi otto minuti del terzo quarto. Tutto ciò senza Arrigoni, in panchina con quattro falli. Due palle perse in maniera banale rimettono in carreggiata Livorno, che la impatta a quota 60 con la zingarata di Williams. E’ sempre il duo Benites-Chiera a spingere gli Herons: assist dell’ex San Miniato e tripla dell’argentino, ma è un’altra bomba a squassare il match, quella di Dell’Uomo che vale il 68-61 Herons all’ultimo giro di orologio. Il tap-in di Radunic serve solo a suggellare quello che per i quattrocento tifosi al seguito degli Herons di patron Luchi all’inizio della kermesse romana rappresentava soltanto un sogno: la Coppa Italia di Serie B si tinge di rossoblù.

Filippo Palazzoni