
Che talento oltre il cuore. La magica notte del Cap
Il ruolo di capitano di una squadra è estremamente difficile e complesso. Deve essere un leader a volte silenzioso a volte deve fare sentire la propria voce dentro e fuori del campo. Deve avere la capacità di mediare, di saper affrontare ogni singola situazione e parlare in modo diverso ad ogni singolo giocatore e in maniera univoca a tutta la squadra. Gianluca Della Rosa è il capitano, un vero capitano perché sa coniugare tutto questo alla perfezione. Questa volta ha dovuto assolvere al suo compito e al tempo stesso trovare per se stesso la giusta strada. allontanando voci e dubbi dell’ultimo periodo. E ritrovando quella fiducia che era stata minata. Lo ha fatto da capitano aiutando la squadra nel momento più difficile della sfida contro Napoli, quando Pistoia sarebbe potuta scivolare indietro nel punteggio, mettendo a segno una tripla a filo di sirena che ha tenuto l’Estra a 5 punti di distacco. Della Rosa non si è fermato perché ha capito che c’era bisogno di continuare e all’inizio dell’ultimo periodo ha piazzato altre due triple pesanti come macigni. Un modo anche per chiudere certi discorsi: ha fatto grandi cose in A2, può farle anche nella massima serie. Non per nulla, è stato votato come miglior giocatore italiano della giornata.
"I discorsi non li ho chiusi contro Napoli – dice Della Rosa – lo avevo fatto già da un po’ di tempo. Il mio pensiero è solo per la squadra anche perché stiamo andando bene, pur non avendo il sostegno della fortuna che da inizio stagione ci sta voltando le spalle". Una prestazione, quella del capitano biancorosso, che non solo gli è valsa la standing ovation del PalaCarrara ma anche quella della squadra, che a fine gara lo ha portato in trionfo sotto la curva. "I miei compagni mi hanno fatto commuovere in più di un’occasione – afferma – ed ho avuto l’ennesima conferma che questo è un gruppo eccezionale. Sinceramente non mi aspettavo tutto questo appoggio e supporto, mi ha fatto molto piacere. Di solito gli americani vengono descritti come giocatori che stanno sulle loro, i nostri sono completamente diversi. Sapevano che stavo attraversando un momento particolare e non mi hanno mai abbandonato, così come tutti gli altri: posso dire che faccio parte di un gruppo fantastico".
Un gruppo che si è visto sul campo e che ha vinto un’altra partita che ha il sapore dell’impresa, più di quella contro Milano come ha affermato Nicola Brienza. "Il coach ha detto che è stata più un’impresa questa che quella contro Milano? Parliamone – dice ridendo Della Rosa –. Al Forum abbiamo fatto la storia, contro Napoli abbiamo battuto la prima in classifica, in effetti è stata una bella impresa anche questa. Siamo stati bravi a seguire ciò che il coach ci dice sempre, ovvero di partire dalla difesa che ci ha permesso di rimanere lì quando loro hanno provato a scappare. Consentitemi di sottolineare ciò che ha fatto Hawkins – conclude, riferendosi al suo rientro in campo nonostante l’infortunio patito alla caviglia –: è qualcosa di raro ma lui è un ragazzo che sente questa maglia come se fosse la sua seconda pelle e si è visto compiendo un gesto che non è affatto usuale".
Maurizio Innocenti