
"Male, dobbiamo farci un bell’esame di coscienza". L’analisi dell’allenatore Maraia è impietosa
I dirigenti dell’Aglianese in silenzio stampa, parla solo l’allenatore Ivan Maraia, che si prende le sue responsabilità ma chiama anche tutti a prendersi le proprie. "Brutta, brutta, brutta – sono le sue prime parole di Maraia – bisogna farsi un bell’esame di coscienza tutti e scusarsi con la società e i tifosi. Non ci sono tante parole da dire, dopo quel primo tempo non c’è stata più partita. Nella sconfitta precedente con la Pistoiese avevamo fatto vedere dei segnali positivi e mi aspettavo di vedere se fossero confermati anche contro avversari diversi dalla Pistoiese e oggi la risposta è stata chiara e ci sono stati segnali molto negativi e molto preoccupanti". L’analisi della gara da parte di Maraia è impietosa. "In tutte le azioni del Prato i nostri avversari erano pericolosi – osserva il mister neroverde – loro sono certamente bravi ci sono tantissimi demeriti nostri, di tutta la squadra. L’unico periodo positivo nostro a metà primo tempo è forse servito solo a evitar che il Prato facesse anche altri due gol. Ci sono stati tantissimi errori, anche di giocatori esperti che non possono fare queste partite. Li abbiamo presi perché sono giocatori importanti. Io ci metto la faccia e mi prendo la colpa e la responsabilità ma tutti devono fare un esame di coscienza e bisogna capire perché è successo questo e portare delle correzioni".
Sulla classifica, che dopo tre insuccessi consecutivi vede l’Aglianese con soli tre punti e già staccata di sette lunghezze dalla vetta Ivan Maraia fa un commento molto netto: "La classifiche non si fanno con le campagne acquisti, perché poi inizia il campionato e chi ha più voglia e più corsa vince le partite. La vittoria nel primo turno col Borgo San Donnino ci ha un po’ illusi". Sulla sua posizione di allenatore dell’Aglianese Maraia ribadisce che "un allenatore sa di essere responsabile nel bene e nel male" e aggiunge "la società è composta da dirigenti esperti che sanno valutare le situazioni, per quanto mi riguarda voglio per prima cosa capire perché succede questo perché se non si parte da qui è difficile andare avanti in questo modo".
Giacomo Bini