Al Pistoia Blues anche Bastianich e La Terza Classe: "Un onore aprire i Gov't Mule"

L'imprenditore e musicista newyorkese in piazza il 9 luglio per presentare l'album d'esordio realizzato con la band incontrata in tv. "Il blues? E' la base di tutto, la storia della musica"

Joe Bastianich e La Terza Classe (foto Luigi Reccia)

Joe Bastianich e La Terza Classe (foto Luigi Reccia)

Pistoia, 8 luglio 2022 - Qualsiasi progetto tu abbia in mente, non è mai troppo tardi. Specialmente se all’anagrafe di nome fai Joseph ‘Joe’ Bastianich. Cinquantatré anni, una vita con la valigia in mano e una sfilza d’idee in testa, il restaurant man newyorkese è mille persone in una: imprenditore prima di tutto, poi uomo televisivo – di spettacolo sì, ma pure d’informazione come dimostrato di recente a ‘Le Iene’ - e infine, non per ordine di importanza, musicista. A Pistoia, nell'ambito del Pistoia Blues, Bastianich arriva sabato 9 luglio proprio in quest’ultima veste, accompagnato da La terza classe a cui si è unito in corsa dopo il colpo di fulmine scattato per la band a Italia’s got Talent, dove Bastianich compariva in veste di giudice. Con loro Bastianich festeggia il lancio del disco d’esordio, ‘Good morning Italia’, uscito qualche settimana fa. La band aprirà il concerto di un big della musica americana, i Gov’t Mule (tutte le info su www.pistoiablues.com). L’album appena uscito è un esordio con La terza classe ma non esordio assoluto per lei. Cos’è cambiato da ‘Aka Joe’, 2019, a ‘Good Morning Italia’, 2022? «È cambiato il mondo, con il diffondersi del covid e poi i lockdown. La mia ispirazione personale era lanciarmi nel mondo del blues, folk, bluegrass e country. Quando è arrivato il momento di portare sul palco quel suono ecco l’incontro con La terza classe che già faceva quel tipo di musica. È nato così questo progetto che combina due mondi, il loro e il mio». A proposito di testi, in particolare di ‘This good man’, la traccia forse più personale dell’album: quanto c’è del suo vissuto? «È un pezzo che esiste già da un po’, arrangiato per questo disco. È molto personale, parla di un momento molto difficile, di concetti quali ritrovarsi, reinventarsi, accettarsi. Insomma, andare sempre avanti». L’amore ricorre in molte delle tracce, che posto occupa nella sua vita? «È un tema molto potente. Con la musica è un qualcosa che arriva dall’anima e dal cuore senza filtri. L’amore al quale aspiri o quello che hai perso. Ed è un tema centrale penso in ognuno di noi». A proposito di Pistoia Blues: quanto il blues ha influenzato il suo essere musicista? «Stiamo parlando di una categoria molto vasta che direi include la nascita del rock’n roll con Robert Johnson e che si evolve in tutta la musica americana, da Ray Charles ai Rolling Stones, esempio più chiaro di blues cover band. Il blues stretto è una cosa che mi piace tantissimo, ma che non sento proprio mia quando si tratta di fare musica. È innegabile però che sia la base di tutto. E a me piace quando puoi capire la storia della musica». Qui aprite i Gov’t the mule, potendo sognare in grande di quale altro opening vi piacerebbe essere protagonisti? «È già tanta roba per me e per noi questa serata. I Grateful Dead sono il tema centrale della mia vita, ho visto centinaia di loro concerti negli anni ‘80 e ‘90, e i Government Mule sono un riferimento totale a loro. Mantenendo questo tipo di aggancio con la musica più americana che c’è e che abbina folk, bluegrass e rock’n roll ma non solo, direi altri gruppi tipo Dead & Company o Billy Strings». Joe Bastianich è diventato sinonimo di successo garantito. Qual è il motivo per cui qualsiasi cosa faccia lei è sempre credibile? «Cerco di mettere tanta attenzione in quello che faccio, costruire per andare avanti. Soprattutto ho capito che quando trovi e vedi talento intorno a te devi circondartene, come sto facendo anche in questo caso in questa avventura musicale». Cosa rappresenta per lei l’Italia? «Sono quasi quindici anni che vivo Milano, una città che è cambiata tantissimo, diventata super internazionale, più bella. È casa mia. Ma tutto il mondo è cambiato anche col covid, i valori sono cambiati. L’Italia come tutto il resto del mondo è in evoluzione. Ma mi piace pensare in positivo». Con Le Iene ha vestito panni simili a quelli del giornalista. Che esperienza è stata? «Mi è piaciuto tantissimo, ora faremo la seconda stagione. Sono sempre stato affascinato dal mondo del giornalismo. E con ‘Le iene’ ho avuto la bellissima opportunità di raccontare storie e viverle».