Sale la preoccupazione per le zone rosse: "Bisogna decidere insieme a Regione e Asl"

Monitoraggio costante nel Pistoiese e nella Valdinievole. Diversi comuni a rischio, parlano i sindaci. Tomasi: "Per ora non cambia nulla"

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Pistoia, 24 febbraio 2021 - Ma la provincia di Pistoia finirà o no in zona rossa? La domanda rimbalza di continuo tra una telefonata dei sindaci con la Regione e un’altra con l’Asl. Al momento si può dire che c’è un attento monitoraggio sull’andamento dei dati e che ci sono alcuni comuni che rischiano più di altri (preoccupano ad esempio Abetone Cutigliano, Montale, Agliana, Massa e Cozzile ma anche quelli con dati migliori di questi). Si può anche dire che ci sono più ipotesi sul tavolo: con la Toscana ancora arancione, come pare secondo Giani, si potrebbero decidere zone rosse mirate sul territorio per fermare le varianti, ma nessuno sa al momento quali comuni potrebbero finirci dentro. Sembra più difficile un lockdown provinciale, si sta valutando semmai a livello distrettuale Asl. Anche Pistoia è sotto osservazione in base agli ultimi dati, proprio come Quarrata o altri comuni della Valdinievole, ma decisioni ufficiali non ce ne sono. Saranno decisive le prossime ore, forse giorni, valutando l’andamento dei contagi.

"Per ora le regole restano queste – sottolinea il sindaco Tomasi – C’è un contatto costante con Asl e Regione, eventuali decisioni diverse dovranno scaturire da dati oggettivi. Al momento per Pistoia non cambia nulla, ma bisogna valutare l’evolvere della situazione".

Preoccupato il sindaco Mazzanti di Quarrata: "Bisogna invertire la tendenza perché il rischio di diventare zona rossa c’è. Mi auguro che questo non avvenga, ma siamo al limite". Sulla stessa linea Benesperi ad Agliana: "Il timore di diventare zona rossa c’è. Mi auguro che possa essere scongiurato, la situazione si evolve di giorno in giorno". Il sindaco comunque non prevede chiusure: restano aperti parchi pubblici, fontanelli, cimiteri e strutture sportive comunali, anche se sono stati intensificati i controlli della polizia municipale.

"I dati attuali di Montale richiedono molta attenzione ma sono per ora inferiori a quelli dello scorso novembre – dice il sindaco Betti – Sull’ipotesi delle zone rosse comunali sentiremo le indicazioni della Regione". Betti deciderà oggi se chiudere i giardini pubblici e il fontanello come già fatto a novembre.

Da Monsummano il sindaco De Caro sottolinea: "Aspettiamo. Non vorrei arrivare a diventare zona rossa, ma se questo è l’unico rimedio per contenere il virus, andrà fatto. L’auspicio è che il Covid venga contenuto prima di arrivare in situazioni di emergenza. Se la zona rossa è l’unica soluzione, si farà". Da Pieve il sindaco Diolaiuti evidenzia che "si sta valutando l’eventualità di portare da soli eventuali misure restrittive. Nel frattempo siamo in continuo contatto con la Regione. Pieve al momento non ha forti criticità anche come contagi, mediamente ne ha un paio al giorno, a volte nulla – sottolinea – Dobbiamo capire come si vuol muovere la Regione e quali siano le nostre necessità. Sono convinta che non abbia sicuramente alcuna efficacia prendere provvedimenti a macchia di leopardo tra i vari comuni. La cosa migliore è valutare un’azione di contenimento organica in Valdinievole".

re.pt.