"Vogliamo stabilità e interlocutori Io governatore? Ho altre priorità"

Tomasi ringrazia la coalizione e ricorda l’impegno sul territorio: "La Pietra ogni lunedì da me per parlare"

di Elisa Capobianco

Il sindaco di Pistoia si augura "stabilità" e "interlocutori vicini al territorio". È questo il primo desiderio-richiesta al governo che verrà dopo le votazioni di domenica: votazioni che hanno decretato l’avanzamento del centrodestra in provincia con Fratelli d’Italia primo partito, davanti ai compagni Lega e FI in calo e a un Pd in caduta libera che non ha avuto neppure il tempo di leccarsi le ferite inferte dalle comunali.

Alessandro Tomasi, come interpreta il risultato di questa tornata elettorale e quali sono adesso le sua aspettative?

"FdI e la coalizione tutta hanno fatto un ottimo risultato. Come sindaco auspico che ci sia un governo stabile che abbia la maggioranza. Dal 2017 ho visto cambiare quattro governi e quindi un centinaio di ministri, dirigenti, funzionari e capi di gabinetto... Per gli amministratori locali, per l’Anci, è difficile parlare con interlocutori che cambiano di continuo. Sono tante le partite che giochiamo con loro. Penso al Pnrr, ai progetti per Bottegone, San Lorenzo, alla legge per il Pistoia festival e alla gestione della pandemia".

Cosa andrà a chiedere, quali le priorità a suo avviso?

"Il caro energia che sta investendo anche noi enti. I costi, ad esempio, da agosto ad agosto sono passati da 50mila a 320mila solo per l’elettricità. Una speculazione che mette a rischio Comuni, famiglie e aziende".

Pensa di avere qualche merito in questa vittoria?

"Le politiche sono cosa diversa dalle amministrative, ma questo risultato a così poca distanza ci fa piacere. È un segnale positivo. Se ce lo aspettavamo? Io son prudente per natura, c’erano più variabili: M5s e Terzo polo in primis. La Toscana poi è roccaforte Pd...".

È convinto che esistano davvero ancora territori roccaforte?

"Beh, il Pd un po’ scricchiola (sorride, ndr), è evidente, ma rispetto ad altre regioni è molto più strutturato".

Quindi cosa non ha funzionato per il centrosinistra?

"L’uso di vecchi inutili spauracchi e il poco pragmatismo. A Giorgia Meloni faccio i complimenti: è stata brava a proporre un’idea concreta e vera di Paese. In più il nostro segreto è stato la costruzione dal basso della classe dirigente, di cui mi sento di far parte. Tra i nostri candidati c’erano personaggi vicini al territorio. Penso a Patrizio La Pietra che ha lavorato bene: ogni lunedì prima di partire per Roma era qui per confrontarci perché non è il sindaco a dover telefonare al parlamentare come qualcuno sostiene (vedi ad esempio anche Caterina Bini dal palco di Santomato, ndr)".

Un futuro con Tomasi governatore della Toscana?

"No, voglio rimanere in Comune a fare il sindaco: bisogna dare conto ai cittadini che ci hanno votato e finire le cose in città. E stiamo parlando di un lasso di tempo troppo lungo...".

Ma se arrivasse la proposta?

"Escludo. Sono veramente troppe le partire aperte qui in questo momento storico così difficile. In più bisogna guadagnarsi le cose sul campo. Il problema oggi è governare Pistoia".