
Villa Bellavista come sede distaccata degli Uffizi di Firenze, ora si può. L’ambiziosa prospettiva è stata ventilata ieri mattina a Pistoia, durante la firma del protocollo d’intesa tra la Soprintendenza archeologica delle belle arti e paesaggio di Firenze Pistoia e Prato, l’Opera Nazionale di Assistenza ai Vigili del Fuoco e la Fondazione Caripit per il restauro della meravigliosa Villa Bellavista che da troppo tempo attende un restauro importante. A rivolgere l’idea del patrimonio architettonico locale ai soggetti promotori dell’opera di recupero, stimata in oltre 7 milioni di euro, è stato il sindaco Daniele Bettarini che ha detto "Anche su sollecitazione da parte di altri soggetti – ha detto – ho maturato nel tempo l’idea di proporre, una volta restaurata, Villa Bellavista come sede distaccata degli Uffizi. Il nostro territorio, che vede il turismo termale in crisi, ma che può dare tanto come patrimonio artistico, ha bisogno di queste cose". La proposta è stata subito accolta dal soprintendente Andrea Pessina, presente per la firma insieme al presidente della Fondazione Caripit Lorenzo Zogheri e a quello della Ona Claudio Gorelli, che ha risposto "Accogliamo con favore la proposta, anche perchè i finanziamenti ministeriale sono finalizzati proprio al recupero ai fini culturali e artistici. Sono felice oggi di portare qui un contributo di 6 milioni di euro per il restauro di una villa storica di tale importanza per il territorio, proprio a distanza di pochi giorni dal convegno che abbiamo tenuto a Pescia su Libero Andreotti. Il nostro obiettivo è quello di restituire la villa come luogo di visita, di formazione e foresteria". Certo è che la struttura sarà, come sottolineato da Gorelli "un museo dei vigili del fuoco ancora più grande e ci aspettiamo che le fattorie medicee adiacenti siano integrate nel progetto di recupero". Particolarmente soddisfatto anche il presidente della Fondazione, Zogheri per il contributo da 150mila euro che la Fondazione stessa ha fornito per il recupero della cappella di San Giacinto, la cui partenza dei lavori di restauro dovrebbe avvenire entro il 2021, come sottolineato dagli architetti che hanno curato il progetto Eugenia Valacchi e Michele Cornieti mentre per la Villa i tempi sono ancora incerti e i lavori "non dureranno meno di qualche anno", come hanno specificato i tecnici. "Gli interventi – fanno sapere dalla Fondazione – saranno preceduti da una campagna di indagini approfondite già in corso di esecuzione che comprendono i rilieve geometrici e strutturali, l’anallisi di degado, e le verifiche sismiche. Parallelamente al suo recupero, insieme all’Ona, sarà svolta una valutazione relativa alla destinazione d’uso del bene orientata alla sua valorizzazione".
Arianna Fisicaro