REDAZIONE PISTOIA

Una vita tra le stelle ’Lunetta’ a Bucciantini

L’astrofisico di Agliana che lavora per la Nasa ha ricevuto la storica targa che da oltre mezzo secolo premia le eccellenze del mondo della cultura .

Siamo fatti della stessa sostanza delle stelle: un concetto complesso che l’astrofisico Niccolò Bucciantini, con dote innata da divulgatore scientifico, ha reso accessibile anche a chi non è specialista in materia. La lectio spontanea e inaspettata Bucciantini l’ha generosamente offerta in occasione del premio "Lunetta d’argento", che quest’anno è stato attribuito proprio a lui dal gruppo "Amici della lunetta". A promuovere la candidatura dell’astrofisico originario di Agliana e attualmente docente e ricercatore all’Osservatorio di Arcetri dell’università di Firenze – per il riconoscimento che dagli anni ‘70 viene consegnato a eccellenze della cultura o dello spettacolo toscani – è stato uno degli amici della Lunetta, Francesco Zamponi: "Lo avevo conosciuto ad Agliana, a un evento sulle stelle e ho subito capito quanto fosse meritevole".

"La nostra lunetta è stata nel tempo conferita a Riccardo Muti, Mario Luzi, Gina lagorio, Pamela Villoresi, Aurelio Amnedola, Luca Bracali – ha ricordato il coordinatore del gruppo, Carlo Spini – siamo felici di poter continuare con questa nostra tradizione, premiando un ricercatore che dà prestigio al nostro territorio a livello internazionale". Bucciantini, dopo la laurea, ha approfondito gli studi in Svezia e negli Stati Uniti e attualmente, con il suo gruppo di ricerca, sta collaborando con la Nasa in uno studio sull’ultimo satellite lanciato. "Il mio lavoro è a metà tra l’astronomia tradizionale e la fisica teorica: ogni mattina quando arriviamo la nostra lavagna è pulita, al termine della giornata è il tipico caos di numeri, dati e segni – ha detto scherzando lo studioso delle stelle – sono fortunato perché faccio di lavoro quello che mi appassiona da sempre". Come di consueto la premiazione si è svolta al termine di un banchetto ricco di prelibatezze cucinate da Moreno Ianda e dallo staff al ristorante la Bussola da Gino di Quarrata. Proprio conversando, una sera di quasi cinquant’annni fa, davanti al caminetto del locale, alcuni amici, tra cui Alfredo Fabbri, Carlo Rossetti, Athos Capecchi e lo stesso Gino Ianda, padre dell’attuale titolare, ebbero l’intuizione di assegnare questo premio in argento, sottoforma del simbolo dell’artigianato locale, l’ago da tappezzeria dalla tipica forma a lunetta, per l’occasione realizzata dalla gioielleria Orokappa di Vignole.

Daniela Gori