Una residenza protetta per le vittime di violenza

Rafforzare le misure unitamente alla finta sistemazione, già in vigore da 20 anni

Protezione delle vittime di violenza, affinché non siano rintracciabili. Con una mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale, si chiede di rafforzare le misure a tutela delle donne e dei minori vittime di violenza, in aggiunta alla residenza fittizia che nel comune di Agliana è prevista dal 1993. La mozione è stata presentata da Massimo Bartoli del Movimento 5 stelle e porta l’attenzione sulla residenza protetta per donne e minori che si trovano in situazioni di pericolo dopo avere chiesto aiuto ai servizi istituiti a loro sostegno. La mozione ha ottenuto l’approvazione unanime da parte del consiglio e chiede al sindaco e alla giunta, oltre a utilizzare una residenza in convivenza anagrafica o fittizia per le donne vittime di violenza e dei loro figli che necessitano di protezione, di individuare per tale residenza una sede di proprietà comunale. Le modalità di accesso prevedono che la richiesta venga fatta dalla donna in pericolo, che sia condivisa con i Centri antiviolenza riconosciuti dalla regione Toscana i quali la invieranno al comune di Agliana. Chiede, inoltre, agli amministratori comunali, di farsi portatori della delibera alla Società della salute e negli incontri istituzionali con i Comuni limitrofi, ampliando in modo coordinato l’attività di protezione. Massimo Bartoli ha ringraziato per l’approvazione unanime, ricordando: "Con la tutela delle vittime di violenza è necessario, oltre che educare i giovani, tenere conto che molti atti violenti sono opera di persone adulte". È stata invece approvata a maggioranza, con 8 voti favorevoli e 7 contrari (tutta l’opposizione), la mozione sul rispetto come conoscenza, impegno ed educazione, presentata da Alfredo Fabrizio Nerozzi, consigliere nella coalizione di maggioranza. La mozione prende spunto dalle recenti vicende di cronaca, con donne vittime di soprusi e violenze, per sensibilizzare a una maggiore attenzione al reciproco rispetto. Il testo impegna sindaco e giunta a vigilare affinché: "Nella generalità dei plessi comunali, siano promosse le attenzioni dovute per lo sviluppo di comportamenti sempre più tesi al rispetto" e prevede l’organizzazione di una manifestazione pubblica. Voto contrario da parte di tutta l’opposizione che ha ritenuto: "La proposta troppo vaga e perché il sindaco e gli assessori non possono fare i vigilanti, in particolare nelle scuole dove ci sono educatori e dirigenti".

Piera Salvi