
’Braccio di ferro’ allo stabilimento Rustici Spa di Montale. La discussione fra l’azienda, una delle più rilevanti della provincia e attiva nel settore ferroviario, e i sindacati coinvolge due aspetti: il passaggio dall’applicazione del contratto di lavoro del legno a quello metalmeccanico, e il ricorso al personale interinale. I lavoratori diretti dell’azienda sono circa 110, quelli che le gravitano intorno sono circa 75: una sproporzione secondo le organizzazioni dei lavoratori. Dopo qualche mese di confronto, nelle ore scorse nello stabilimento di Montale hanno iniziato a circolare dei volantini fra i lavoratori. Secondo loro non sarebbe da escludere uno sciopero. Fatto confermato dal sindacato.
Per la Cgil, Davide Chiappinelli e Marco Ballati raccontano che, a fine 2019, era stata la stessa azienda a manifestare l’intenzione, dopo anni di pressioni e richieste in tal senso da parte del sindacato, di passare dal contratto collettivo di lavoro delle aziende della lavorazione del legno a quello del settore metalmeccanico. "Fatto positivo anche se tutto sommato scontato, visto che l’azienda lavora, fra l’altro, per committenti importanti del settore ferroviario", commentano i sindacalisti. Proprio con l’apertura della discussione sul passaggio di contratto, le organizzazioni hanno messo sul tavolo anche la stabilizzazione dei lavoratori interinali "numerosi e anche con alte professionalità" che la proprietà utilizza in forti percentuali sfruttando le maglie della legge.In estate 25 lavoratori sono finalmente passati dal contratto interinale a fare parte degli organici aziendali ma per i sindacati, che battono anche sull’inquadramento dei dipendenti una volta perfezionato il passaggio al metalmeccanico, non è abbastanza. "Stiamo cercando di evitare le assemblee a causa del Covid ma non è da escludere uno sciopero", conclude Chiappinelli.
R.P.