REDAZIONE PISTOIA

Terremoto nel calcio Partite truccate in serie D

Nel presunto giro di combine sarebbe coinvolto un ex difensore della Massese originario della Valdinievole. Il ‘gran rifiuto’ dell’ex tecnico dell’Aglianese

La Serie B si ferma

La provincia di Pistoia fa la sua (importante) parte nella nuova, presunta calciopoli regionale che rischia di travolgere la serie D. E lo fa con una caratterizzazione double face, una positiva e un’altra – a esaminare le carte dell’accusa – di segno opposto. La procura di Lucca – l’inchiesta è stata condotta dal pubblico ministero Aldo Ingangi – ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini a undici tra dirigenti, allenatori e calciatori per un giro di presunte combine, partite di pallone vendute e comprate con al centro, stando sempre all’accusa, i dirigenti del Viareggio nella stagione 2018-2019.

Coinvolte società dilettantistiche toscane e umbre (Scandicci, Massese, Pianese, Bastia, Trestina) compresa l’Aglianese nel suo caso ma in senso assolutamente positivo. Perché, secondo il capo d’imputazione, l’ex tecnico neroverde Agostino Iacobelli rifiutò di farsi ‘comprare’ dai dirigenti viareggini che volevano coinvincerlo a far perdere la propria squadra nella sfida Viareggio-Aglianese, girone E della serie D, del 7 aprile 2019. Non solo, ripetiamolo, né l’Aglianese né l’ex tecnico figurano tra gli indagati, ma Iacobelli emerge dalle carte dell’inchiesta come protagonista di un gesto di corretteza sportiva. Stando agli inquirenti lucchesi, nei giorni precedenti il match i dirigenti del Viareggio fissarono un appuntamento alla stazione ferroviaria fiorentina di Santa Maria Novella con Iacobelli, e lo accompagnarono fino ad Agliana proponendogli un accordo sottobanco per far vincere la formazione versiliese. Come detto, l’allora mister dell’Aglianese rifiutò la truffa da consumarsi sul campo di gioco, come dimostrerà la gara di domenica con la schiacciante vittoria neroverde in trasferta per 3 a 0.

Meno edificante l’altro episodio che, sempre stando alla procura di Lucca, coinvolge un ex difensore della Massese, Alessio Mariotti, 35 anni, di Pieve a Nievole, accusato di concorso in frode sportiva. Per il derby con la Massese, i dirigenti viareggini avrebbero provato a ‘comprare’ un difensore centrale e un centrocampista centrale della formazione avversaria, in vista della partita del 14 aprile 2019: per una cifra tra i 6 e gli 8mila euro, insiste l’ipotesi accusatoria, i due atleti apuani avrebbero dovuto causare volontariamente almeno un rigore a favore del Viareggio, "evento – scrive la procura di Lucca – non verificatosi in quanto il calciatore Mariotti, unico individuato come difensore centrale, stante il suo scarso rendimento veniva sostituito dal proprio allenatore all’inizio del secondo tempo". La partita finirà 0-0.

Stefano Brogioni