"Teatri di Confine", contemporaneo in scena

Al Palazzo Fabroni e villa Stonorov a Pistoia e alla Gipsoteca e Museo della Carta di Pescia spettacoli, musica e performance teatrali inedite

"Teatri di Confine",  contemporaneo in scena

"Teatri di Confine", contemporaneo in scena

Parola d’ordine "diversificare", portando lo spettacolo in quei luoghi che solitamente non è di performance live che vivono. E allora ecco materializzarsi un doppio invito: quello a godere del momento artistico in diretta espresso nei linguaggi della contemporaneità e quello a vivere uno spazio nel quale forse, diversamente, mai ci saremmo avventurati. Tutto questo è "Teatri di confine", rassegna dedicata alla scena contemporanea realizzata dalla Fondazione Teatri di Pistoia e dalla Fondazione Toscana Spettacolo Onlus che in otto momenti di spettacolo per un totale di cinque date porterà in luoghi ‘inusuali’ tra Pistoia e Pescia danza, circo, prosa e musica. Quali? Palazzo Fabroni e Villa Stonorov per Pistoia, Museo della Carta e Gipsoteca Libero Andreotti per Pescia. Si parte il 30 maggio (ore 21.15) proprio dalla Gipsoteca pesciatina con la danza di Davide Valrosso qui impegnato in "Symposium", performance che insiste sul concetto dell’improvvisazione accompagnata dalla musica dal vivo del chitarrista Meme Lucarelli, cui seguirà ancora la danza, con la coreografia di Roberto Tedesco dal titolo "Simbiosi" dove due danzatrici, Laila Lovino e Melissa Bortolotti, raccontano il concetto di dipendenza reciproca nella coppia.

Il testimone passa il 4 giugno (dalle 18.30) al Museo della Carta con "William Shakespeare’s half time job" di e con Marco Di Costanzo, rilettura fedele dei testi resi al tempo stesso irriconoscibili riservata a un massimo di venti spettatori. Contemporaneamente ci sarà spazio per "Bianchisentieri" coreografia di Patrizia de Bari che darà vita in qualche modo alla carta. S’intitola "Abbatoir Blues" la performance attesa per l’11 giugno al Fabroni (ore 19) di e con Luigi Ciotta che attinge alla figura del clown e del circo, mentre il 14 giugno, stesso luogo, ecco "Wood" performance che ragiona sui temi della crescita dell’uomo e del suo rapporto con la natura; a seguire "There is a planet" di Michele Scappa con Emanuel Santos, indagine sul rapporto corpo-spazio.

Chiusura il 17 giugno (ore 21.15) a Villa Stonorov sede della Fondazione Vivarelli con "Vorrei una voce" di e con Tindaro Granata, monologo costruito con le canzoni di Mina cantate in playback che ha come fulcro della drammaturgia il sogno. A lanciare questa nuova edizione della rassegna, l’undicesima, c’erano il direttore di Teatri di Pistoia Gianfranco Gagliardi e Cristina Scaletti, presidente della Fondazione Toscana Spettacolo. "Già in occasione dei recenti stati generali dello spettacolo dal vivo era emersa una volontà di diversificazione della proposta – ha detto Scaletti -. Forte anche la volontà condivisa di allargare il pubblico destinatario dell’offerta". Orgoglioso della proposta lo stesso Gagliardi che non ha mancato di ringraziare tutti gli attori coinvolti, a partire dal Comune con il sindaco Alessandro Tomasi, l’assessora alla cultura Benedetta Menichelli e la direttrice dei Musei Civici Elena Testaferrata. I biglietti (dai 5 ai 12 euro) alla biglietteria del Manzoni (info: 3339250172).

linda meoni