Pistoia, maxi condanna per uno stalker: dieci anni

L'uomo, un istruttore, aveva addirittura sistemato un gps nell'auto della ex per seguirla ovunque

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Pistoia, 6 aprile 2018 - Per lo psichiatra che lo ha visitato per conto del suo avvocato è un uomo la cui personalità presenta tratti narcisistici, fragile e completamente inconsapevole del vissuto emotivo dell’altro. Il rifiuto induce in lui comportamenti ossessivi che lo portano a infrangere la legge. Ma questa «fragilità», per la sua vittima, una pistoiese di circa 30 anni, si è trasformata in un inferno cui soltanto la giustizia ha posto la parola fine, condannandolo a dieci anni di reclusione per violenza sessuale e stalking.

L’uomo, 56 anni (R.M., iniziali a tutela delle sue vittime), residente in Valdinievole, è in carcere, dove si trova da un anno, da quando la polizia lo arrestò dopo che aveva seguito la sua ex per poi aggredirla dentro la sua utilitaria, costringendola a subire un rapporto sessuale.

Era stato qualcosa di più di un pedinamento: aveva installato nella vettura di lei un gps per monitorare tutti gli spostamenti. La condanna dei giudici ha superato le richieste del pm, Giuseppe Grieco, che aveva chiesto nove anni. Una richiesta resa pesante anche dalla recidiva: una condanna già definitiva, a due anni e 8 mesi, che gli era stata inflitta nel 2005 dal tribunale di Firenze per violenza sessuale e sequestro di persona nei confronti della precedente fidanzata e una, in abbreviato, nel novembre 2017, a Pistoia, a due anni e sei mesi.

Era accusato di stalking nei confronti della stessa trentenne pistoiese che, in questo terzo processo, era parte civile, assistita dall’avvocato Francesca Barontini di Pistoia. Nella sua requisitoria il pm Grieco ha sottolineato la pericolosità dell’imputato. I DUE si erano conosciuti in una palestra della Valdinievole dove l’uomo lavorava come istruttore.

Era nata una breve relazione, poi interrotta dalla giovane. La persecuzione era iniziata subito, raggiungendo limiti tali da indurre la vittima a denunciare lo stalker che aveva subìto più provvedimenti restrittivi: arresti domiciliari poi revocati per consentirgli di andare a lavorare, ma con divieto di avvicinamento alla donna.

E proprio in quella fase avvenne l’episodio più grave, fine marzo 2017. Lei era andata a prendere un aperitivo con un amico e fuori dal bar aveva visto l’ex. L’amico l’aveva scortata a lungo in attesa che l’altro si allontanasse e quando si era sentita più tranquilla era ripartita da sola verso casa.

Ma era stata colta da un attacco di panico mentre guidava e si era fermata in una piazzola per riprendere fiato. Lui era dietro. Si era avventato sulla vettura, aveva aperto lo sportello, era entrato in macchina e l’aveva violentata. Lei lo denunciò la mattina dopo. La polizia controllò la sua auto e trovò il gps, che aveva agganciato tutte le celle di Pistoia. Lui aveva sempre saputo dov’era. Lucia Agati