REDAZIONE PISTOIA

Sos dal Garden Ferretti "Abbiamo perso tutto"

L’area della storica azienda florovivaistica è all’asta. Devono lasciarla entro pochi giorni. Luciana: "Sono pronta a portare il materasso nella serra".

Sos dal Garden Ferretti "Abbiamo perso tutto"

Lo Storico Garden Oasi Ferretti è collassato dopo una lunga crisi economica che ha messo in ginocchio, dopo trentatrè anni di attività, l’azienda florovivaistica che fra pochi giorni, su ordine dell’istituto vendite giudiziarie, deve liberare l’area di via Traversa di Santa Maria Maggiore, compresa tra il raccordo e il quartiere di Vicofaro. Nonostante siano riusciti a onorare gran parte dei debiti contratti negli anni, per varie e complesse vicissitudini – come ci ha spiegato il legale che assiste la famiglia, l’avvocato Giuseppe Roscitano del foro di Pistoia –, l’area è all’asta e ora è arrivato il momento di dire addio a quella porzione di terreno a cui le sorelle Luciana e Franca, e il fratello Roberto, insieme alla madre Valeria Vezzosi, hanno dedicato la loro vita. Una famiglia molto conosciuta che sta vivendo giorni di grandissima angoscia. Gli amici, i clienti più affezionati, stanno facendo la spola al Garden dove Luciana e Franca stanno svendendo tutto. Racimolare un po’ di soldi è importante, ma anche salvare le loro piante sulle quali incombe il caldo di questi giorni.

Il valore del fondo era partito da 400mila euro, con i ribassi è sceso a 97mila. Luciana aveva chiesto al giudice delle esecuzioni una dilazione di sei mesi, per affrontare questa fase e anche per salvare le piante, ma non l’ha ottenuta e dovrà lasciarlo entro la fine del mese di giugno. Poi arriveranno le forze dell’ordine.

"L’ultima asta è andata deserta – ci ha detto ieri Luciana – . Non ho più nulla. Non ho più il lavoro. Quando è arrivata l’intimazione, la cosa che mi ha fatto più male è stata la comunicazione in cui mi si diceva che, in caso di difficoltà a trovare una nuova collocazione, potevo rivolgermi ai servizi sociali per avere sostegno e assistenza. Ecco come sono ridotta... Eppure qui noi non abbiamo soltanto seminato piante e fiori, ma anche tanto amore. Sono perito agrario e le piante sono tutta la mia vita. Ho cominciato questo lavoro che avevo quattordici anni e sono una delle poche donne vivaiste. Ho un acquirente di fiducia, vorrei solo essere lasciata libera di vendere, così posso soddisfare equitalia e vivere in pace. In tutto questo la salute non mi assiste: sono invalida all’80 per cento, sono stata operata a entrambi i tunner carpali, conseguenza del lavoro, e ho una protesi alla spina dorsale che mi hanno messo a Bologna, dopo cinque interventi. Tutto per poter lavorare".

"Quando era piccola – ricorda la madre Valeria – tutto quello che toccava fioriva...". "Sono pronta a portare un materasso nella serra – conclude Luciana – per dormire qui. Chiedo soltanto un aiuto, un po’ di umanità".

lucia agati