Siamo ciò che mangiamo. Una cascata di parole sul valore del cibo

A Pistoia tornano i "Dialoghi" sull'antropologia del cibo come pratica culturale. Eventi con scrittori, filosofi e giornalisti dal 24 al 26 maggio in vari luoghi della città. Dettagli su www.dialoghidipistoia.it.

L’antropologia da consumare in piazza, per riflettere quest’anno sul cibo inteso come pratica soprattutto culturale interrogandosi su "Siamo ciò che mangiamo?". Tornano i salotti dei "Dialoghi di Pistoia" ideati da Giulia Cogoli dal 24 al 26 maggio ventotto appuntamenti in forma di monologo o chiacchierata da cinquanta minuti ciascuno oppure ancora spettacolo ad animare i luoghi simbolo della città – piazza Duomo, teatri Manzoni e Bolognini, con un’appendice al Pacini di Pescia – a partire dai contributi di scrittori, filosofi, scienziati, antropologi appunto, giornalisti, uomini e donne di lettere. Apre il festival la scrittrice Michela Marzano (venerdì 24 maggio ore 18.30) a proposito della fame dei giovani, chiude Antonio Manzini con "Ero carnivoro ma sto cercando di smettere" (domenica 26 maggio, ore 18.30). Nel mezzo gli interventi di Corrado Augias (destinatario del Premio dei Dialoghi 2024), Andrea Riccardi, Cristina Bowerman, Giulia Innocenzi, Stefano Mancuso, Gaia Cottino e molti altri. Evento inaugurale gratuito; biglietti per gli eventi a seguire a prezzi popolari, 3 o 7 euro. Tutto il dettaglio su www.dialoghidipistoia.it.

l. m.