
Ragazzi mentre salgono sull’autobus (foto repertorio)
Pistoia, 16 settembre 2016 - Anno nuovo, vecchi problemi. Ogni volta che arriva settembre i ragazzi delle superiori fanno i conti con le corse scolastiche di inizio anno, poche e «invivibili», viaggi «al limite del rischio» che si prolungano anche nel resto dell’anno scolastico. Raramente alla stazione, intorno alle 13, riesci a trovare pullman dove gli studenti non sono «strizzati come sardine». In tutto questo ci sono anche i normali cittadini, anziani o lavoratori, che all’ora di pranzo sanno che salire su qualunque autobus sarà una vera impresa. L’ennesima denuncia arriva dal parlamento regionale degli studenti. Ieri mattina in tanti hanno dovuto attendere più di un’ora alla stazione per riuscire a trovare un mezzo per tornare a casa. «Ogni anno è la stessa storia, non cambia niente – scrive il parlamento degli studenti in una nota – . Tutti gli istituti superiori prevedono l’uscita a mezzogiorno ma le corse degli autobus restano le stesse.
E a noi studenti non resta che aspettare le 13:20. Ma i disagi non riguardano solo noi studenti ma anche le tante persone, spesso anziane, solite frequentare le corse tra le 12 e le 13. Non sarebbe un problema difficile da risolvere, basterebbe prevedere almeno una corsa in più per le tratte più frequentate (Pistoia-Monsummano, Pistoia-Larciano, Pistoia-Firenze, le corse che terminano a Quarrata e Montale). Il problema – continua la nota – poi è che il disservizio continua per tutto il mese di settembre. Siamo stanchi di vedere una come Sara che al primo anno alle superiori esce a mezzogiorno da scuola e non riesce a salire sul pullman perché troppo pieno. Con lei è rimasta a terra, insieme ad altre decine di studenti, anche una signora anziana che ha invano tentato di salire. Mi chiedo – tuona il presidente del parlamento degli studenti Bernard Dika –: non è una novità che in orari di uscita degli studenti vi sia un maggior numero di utenti sui mezzi, è così difficile prevederne un raddoppio almeno nelle fasce orarie sensibili? I nostri genitori - continua Bernard Dikai - hanno pagato l’abbonamento per cosa? Per lasciarci a piedi? Come Parlamento degli Studenti della Toscana, diamo voce alle problematiche che i nostri coetanei ci hanno esposto e per la prima volta non proponiamo ma esigiamo che Copit aumenti le corse subito perché si può fare. Non ci vengano a raccontare scuse perché ogni anno i problemi si ripresentano allo stesso identico modo».