Pesticidi e qualità dell'aria, al via il progetto "Vivai e salute"

Durerà per un triennio e raccoglierà i dati di un monitoraggio che riguarderà la qualità dell'aria nelle abitazioni e la misurazione dei residui dei pesticidi in ortaggi coltivati vicini alle aree vivaistiche

Un vivaio (Immagine di repertorio Fotocastellani)

Un vivaio (Immagine di repertorio Fotocastellani)

Pistoia, 7 gennaio 2019 - Un monitoraggio a 360 gradi finalizzato alla tutela della salute della popolazione dell'area pistoiese, in particolare quella che vive in prossimità di aree vivaistiche. E' stato approvato da Regione Toscana, assessorato Diritti di cittadinanza e coesione sociale, e Ausl Toscana Centro il progetto “Vivai e Salute” che sarà sviluppato nel triennio 2020-2022 . Le azioni previste, in collaborazione con Arpat, Ispro (Istituto per lo studio la prevenzione e la rete regionale oncologica), Ars (Agenzia regionale di sanità della Toscana) sono focalizzate sul monitoraggio della qualità dell’aria nelle abitazioni, sulla misurazione dei residui dei pesticidi in frutta e verdura di orti in prossimità di aree vivaistiche e sulla valutazione di impatto sulla salute dei residenti.

Relativamente alla qualità dell’acqua destinata al consumo umano è prevista una revisione critica dei dati disponibili da tutte le fonti (Igiene Pubblica Ausl, Arpat e Gestore dell’acquedotto) insieme alla valutazione della collocazione dei pozzi privati (in collaborazione con il Genio Civile) in rapporto alla distribuzione delle attività vivaistiche. La qualità dell’acqua superficiale e profonda e di quella distribuita dall’ acquedotto pubblico sono comunque già oggetto di distinti controlli da parte di Igiene Pubblica Ausl, Arpat e Gestore dell’acquedotto. “Nel progetto – spiega il dottor Francesco Cipriani, direttore della struttura di Epidemiologia – è compresa anche la valutazione della salute degli addetti alla attività vivaistiche con uno studio epidemiologico di coorte retrospettivo, al fine di valutare i rischi in base al grado ed alla durata di esposizione. Con la collaborazione dei medici competenti e delle associazioni di categoria del comparto florovivaistico pistoiese sarà effettuata una rivalutazione dei documenti di valutazione del rischio disponibili in ogni azienda vivaistica”.

“La contaminazione dell’acqua di pozzi – aggiunge la dottoressa Paola Picciolli, responsabile della struttura di Igiene Pubblica e della Nutrizione dell’area pistoiese - è evenienza possibile a fronte di trattamenti chimici condotti non rispettando le buone prassi ed i divieti normativi e regolamentari. L’elevato numero di opere di captazione presenti ed in particolare quelle non censite e non autocotrollate, rappresenta un possibile fattore di rischio. Ad esempio di recente abbiamo avuto un episodio di contaminazione della falda dovuto ad uno sversamento accidentale di una miscela di fitofarmaci in un pozzo per il quale è stato avviato un procedimento di bonifica a carico del responsabile”.

Negli accertamenti seguiti ad episodi di contaminazione della falda da sostanze chimiche è stato verificato che l’approvvigionamento per uso umano avviene anche da pozzi non autorizzati a tale scopo e, quasi mai, controllati analiticamente dai proprietari (che ne hanno l’obbligo), per i principi attivi e i loro prodotti di degradazione indicati dalla normativa di riferimento. Nell’attesa delle iniziative del progetto “Vivai e Salute”, proseguono regolarmente le ispezioni programmate e i sopralluoghi anche a seguito di esposti, in occasione dei quali vengono di norma verificati i registri dei trattamenti, la coerenza con i prodotti presenti in magazzino, le modalità di conservazione di quest’ultimi, le modalità di esecuzione dei trattamenti stessi e l’eventuale interferenza con punti di approvvigionamento idrico.