REDAZIONE PISTOIA

Ponte all’Abate, tutto tace. Ma le aziende si tutelano

Dodici attività si sono rivolte a un legale e hanno messo in mora gli enti. Lettere a Comune, Provincia, Regione e ditta incaricata. "Nessun ristoro".

I lavori sono iniziati il 25 aprile Ma il cantiere non sarà terminato per Natale

I lavori sono iniziati il 25 aprile Ma il cantiere non sarà terminato per Natale

I lavori per il cantiere di Ponte all’Abate stanno creando disagi ai cittadini ma soprattutto alle aziende della zona. E dodici di queste aziende hanno deciso di rivolgersi ad un legale Pistoia, per tutelarsi rispetto ai danni generati dalla mancata riapertura della strada. Le aziende hanno richiesto all’avvocato Cino Benelli, del foro di Firenze, di mettere in mora la Provincia di Pistoia, il Comune di Pescia, la Regione Toscana e la società Intersonda Srl. Troppo gravi i disagi determinati dalla mancata riapertura della strada in occasione del Natale, il periodo di maggior lavoro dell’anno per la grande maggioranza delle imprese.

"Gravissimi disagi senza misure di indennizzo e compensazione", si legge nella lettera. "Pur essendo emersa fin dal 2020 la necessità di procedere con gli interventi - scrive il legale - i lavori hanno preso inizio, con considerevole ritardo, soltanto in data 15 aprile 2024, con una durata presunta di 270 giorni e terminanti il 10 gennaio 2025".

"Tutto ciò - prosegue l’atto - senza che siano state approntate da parte degli enti in indirizzo le indispensabili misure di indennizzo e compensazione a fronte dei gravissimi disagi subiti che hanno determinato, oltre ad un consistente calo degli incassi, fenomeni di sviamento della clientela, inclusa quella fidelizzata, verso esercizi più agilmente raggiungibili".

L’atto si conclude con l’invito a rispettare le ultime tempistiche previste e con la riserva, per le attività, di agire in giudizio in ogni sede di legge.

Sul caso interviene anche Confcommercio: "Da molti mesi invochiamo una riapertura di Ponte all’Abate in tempi congrui, e cioè entro una data cruciale come il mese che ci porta al Natale. Le aziende tagliate fuori dai lavori hanno già patito danni ingenti, che adesso diventano ancora più rilevanti. Auspichiamo che le istituzioni preposte adottino le misure necessarie per tutelarle, dal momento che rappresentano il motore del territorio".

Ora si attende una risposta ma i tempi sono già molto stretti e l’arrivo del Natale, con il cantiere ancora aperto, significherà inevitabilmente la rinuncia a una fetta dei possibili incassi.