"Un bel danno, ed è stato un enorme ciottolo, di una ventina di chilogrammi, partito dal cordolo che delimita la rotatoria di Casini sulla Statale che è piombato sulla mia macchina parcheggiata in giardino, sfondandone il tetto. Ed è andata pure bene: se ci fosse stato qualcuno lì seduto e lo avesse preso in testa non so come sarebbe finita, di sicuro è stata sfiorata una tragedia". Inizia così il racconto che Gianfranco Piccione, residente sulla Statale, nelle vicinanze della rotonda di Casini, dove ha anche il laboratorio di artigiano, che ieri mattina si è ritrovato con l’amara sorpresa di scoprire l’automobile semidistrutta per un masso che è letteralmente volato dalla strada e rimbalzato sopra il tetto della sua casa, dove peraltro ha anche rotto delle tegole, per poi cadere di sotto dove era parcheggiata l’auto. A far staccare dal cordolo il pezzo di cemento e farlo partire per aria sarebbe stato un camion che stava percorrendo la rotatoria e che poi non si è fermato.
"Si è sentito un boato simile a un’esplosione di una bomba, poi altri due o tre scoppi. Il rumore era proprio quello del pneumatico di una ruota che esplode. Mi sono affacciato e ho visto un gran polverone – prosegue il racconto di Piccione – credo che il camion abbia urtato il cordolo con la gomma della ruota che è quindi scoppiata. Me lo hanno confermato alcuni testimoni, che hanno visto un camion con il telone giallo allontanarsi in direzione Prato facendo il classico rumore della ruota danneggiata". E’ ancora scosso Gianfranco Piccione, pensando alle spese per far riparare l’auto, ma soprattutto immaginando quello che sarebbe successo se in giardino, in quel punto, ci fosse stato qualcuno. Per questo ha sollecitato l’intervento dei carabinieri, che intanto hanno acquisito le testimonianze e la denuncia.
Ma l’amarezza lascia poi il posto alla rabbia: "Non è la prima volta che a quella rotatoria succedono incidenti o vengono sfasciate ruote e cerchioni – segnala l’artigiano quarratino –. I mezzi pesanti e gli autobus hanno difficoltà a girare perché non c’è spazio di manovra. Non è una rotonda adatta a un incrocio tra due arterie come la Statale, che adesso è di competenza della Provincia, e le vie Firenze e Falcone e Borsellino, per raggiungere la tangenziale che porta al casello autostradale di Prato Ovest. Ci rendiamo conto del transito di mezzi pesanti che passa di lì noi che ci abitiamo – aggiunge e conclude Gianfranco Piccione –, del resto quell’anello è nato come parte della viabilità a servizio della zona industriale e per alleggerire dal traffico pesante diretto all’autostrada le frazioni di Olmi, Vignole e Ferruccia, eppure non sembra essere idoneo al passaggio di mezzi di grandi dimensioni".
Daniela Gori