
Il festival "Pari e Dispari" a Pistoia combatte gli stereotipi di genere con incontri e laboratori coinvolgendo studenti e ospiti illustri come Annarosa Buttarelli e Anna Bonaiuto.
PISTOIA
Un megafono per far rumore, un riflettore per illuminare e una sequenza di ospiti che attraverso la parola e il dialogo ha lavorato ancora un po’ per abbattere un muro. Quello del pregiudizio e degli stereotipi legati al genere. Il seme è stato gettato anche per quest’anno nell’ambito del festival "Pari e Dispari", la cui terza edizione si è conclusa nei giorni scorsi con un lungo confronto su più giorni attorno al tema "Donne di frontiera – Racconti dai confini".
In prima linea anche i ragazzi e le ragazze degli istituti superiori pistoiesi, per quest’anno il Pacini e l’Einaudi, presenti agli appuntamenti del festival rispettivamente con quattro e tre classi. A loro sono stati proposti gli stessi incontri rivolti al pubblico adulto ovvero quelli con la filosofa Annarosa Buttarelli, con le scrittrici Emanuela Anechoum, Elena Rausa, Pegah Moshir Pour e con l’attrice Anna Bonaiuto, che ha condiviso il palco con la ex studentessa Einaudi Douha El Fariq, ma appositamente per loro è stata pensata anche un’occasione "extra". Nella penultima giornata infatti nell’auditorium del Pacini si è svolto un laboratorio di traduzione sulla short story che ha coinvolto le classi 5CL, 5DL e 5C SA.
L’obiettivo del festival, ricordiamo, è quello di aprire un dibattito sugli stereotipi di genere ancora radicati nella nostra società. E’ con questo spirito, infatti, che il festival nasce, organizzato in collaborazione con la libreria Lo Spazio di Pistoia, l’agenzia Etaoin media & Comunicazione, il portale Luce! del Gruppo Monrif e il sostegno di Chianti Banca, di Unicoop Firenze e della sezione Soci UnicoopFi di Pistoia, l’evento rientra nelle iniziative di contrasto agli stereotipi di genere e al femminicidio della Provincia di Pistoia, che patrocina l’evento.
linda meoni