REDAZIONE PISTOIA

Natale, Oss e infermieri dell'Emodialisi preparano doni per i pazienti

C'è voglia di normalità nell'ospedale cittadino: ecco che confezionare regali aiuta a superare la paura e le preoccupazioni del momento

Infermieri e Oss del reparto di emodialisi del San Jacopo

Pistoia, 15 dicembre 2020 - La paura è un sentimento col quale è necessario imparare a convivere, ma il desiderio di normalità è tale che la magia del Natale non può non essere assecondata nonostante tutto. Ecco allora che infermieri e Oss, coordinati da Moira Arcangeli, del reparto di emodialisi del San Jacopo diretto dal dottor Alessandro Capitanini, dopo il turno in corsia si sono ritrovati per continuare a dedicarsi ai loro pazienti confezionando loro dei doni natalizi pronti ad essere consegnati, accompagnati da una lettera  che racconta del loro lavoro, ma non solo.

"Sotto la divisa - scrivono - siamo soprattutto persone e nel nostro tempo libero ci riuniamo per creare dei piccoli regali da donare ai nostri pazienti ai quali diciamo, scherzando, che trascorriamo più tempo con loro che con le nostre famiglie: perché. Per alleggerire il clima e la tensione nei momenti della terapia - continuano- cerchiamo di distrarre i pazienti con tanti argomenti e abbiamo anche creato una piccola biblioteca interna e, spesso, commentiamo con loro le trame dei libri. Quest'anno è stato particolarmente duro per tutti gli operatori. Ma lo è stato soprattutto per i pazienti: hanno visto il nostro mondo cambiare e modellarsi in base a norme dettate dalla pandemia. Il Covid ha tentato di fermarci, ma noi non potevamo non cercare di mantenere almeno sul Natale un aspetto di normalità: abbiamo lavorato prevalentemente a casa riunendoci ogni volta che potevamo per preparare i regali da consegnare ai nostri pazienti e ritrovarsi tra noi operatori è servito anche come terapia per cercare di sconfiggere quella paura che ogni tanto riaffiora. Vedremo caro Babbo Natale quale altre sorprese hai riservato ai nostri pazienti…".

"Questa iniziativa - aggiunge il dottor Capitanini - in realtà è una piacevole e inusuale consuetudine presente a Pistoia praticamente da sempre. In genere nei reparti dialisi, che ho frequentato nella mia carriera professionale, erano i pazienti a omaggiare il personale. Qui è l’opposto, a sottolineare il diverso approccio di questi ragazzi con i loro pazienti. Quest’anno così difficile mi fa apprezzare ancor di più l'iniziativa del personale infermieristico e Oss, perché il devastante coronavirus colpisce, sia nel fisico ma anche nella mente, più duramente chi è già debilitato da altre patologie, come appunto chi soffre di insufficienza renale. Abbiamo affrontato in prima linea il Covid - prosegue il medico - convertendo la dialisi del San Jacopo a dialisi per Covid positivi permettendo di rimanere covid free i centri dialisi di Pescia, San Marcello e ex ceppo. Lavoro e dedizione del nostro personale hanno permesso tutto questo: peraltro per facilitare la vita dei nostri pazienti quando necessario siamo andati a domicilio per effettuare visite e tamponi. E mantenere questa meravigliosa normalità ci è parso significativo per lanciare il messaggio di speranza che 'noi ci siamo sempre' e i pazienti si devono sentire protetti".

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"Oltre ai progetti strutturati che stiamo realizzando per consentire ai nostri pazienti di superare le attuali difficoltà legate alla solitudine e al distacco dai loro cari - ha commentato la dottoressa Lucilla Di Renzo, direttore sanitario del presidio ospedaliero - sono presenti e attive nei nostri reparti iniziative promosse dai nostri operatori che con notevole senso di abnegazione e spirito volontario si mettono al servizio dei loro pazienti. Un valore aggiunto nelle cure come dimostrato da quanto avviene in questi giorni particolari nel reparto di emodialisi". "Un contributo fortemente significativo - ha aggiunto la direzione infermieristica, nelle parole della dottoressa Monica Chiti - che riassume il valore della nostra professione da sempre a servizio della persona e che in questo particolare momento sente il bisogno di renderlo concreto attraverso il dono. Dono come sinonimo di accoglienza, di vicinanza, di contatto che sono venuti meno perchè legati alla necessità di proteggere i nostri pazienti dal pericolo legato al contagio. La Direzione Infermieristica ringrazia il personale della Dialisi e la collega Moira Arcangeli per la sensibilità e l’attenzione rivolta ai loro pazienti e per la passione che da sempre li contraddistingue”.

Capitanini ha, inoltre, spiegato che i pazienti in trattamento dialitico come anche coloro che sono portatori di trapianto renale, sono "delicati" e ad alto rischio infettivo. La gestione della quarantena di un emodializzato è molto complicata dato che i pazienti per tre volte alla settimana devono recarsi al centro dialisi per il trattamento. "Sono necessari modelli organizzativi flessibili - fa sapere - che realmente facciano un ponte ospedale territorio. Oltre a percorsi intraospedalieri dedicati la nefrologia di Pistoia ha da tempo organizzato percorsi di dialisi domiciliare assistita". Il Covid ha colpito duramente nella seconda ondata i reparti dialisi ove la media nazionale ha riportato un 15% di incidenza di infezioni fra i pazienti dializzati. Anche nelle Nefrologie e dialisi a noi vicini le incidenze sono state molto alte, spesso superiori alla media nazionale. A Pistoia siamo al momento al 4% a significare la bontà delle misure organizzative intraprese che dipendono, molto, dalla flessibilità della struttura, intesa come organizzazione ed attitudine del personale. L’impegno della Nefrologia è stato grande anche come attività dialitica nei molti pazienti infettati che sono dovuti ricorrere alle terapie intensive visto il frequente coinvolgimento renale nelle infezioni da coronavirus.