
Silvia e Mattia, i "Mollica's", in giro per Pistoia
Pistoia, 14 agosto 2020 - Il brigidino di Lamporecchio, il Fagiolo Igp di Sorana, il carcerato, le cialde di Montecatini e il particolarissimo confetto birignoccoluto: la sintesi culinaria e golosa di Pistoia sta tutta in queste cinque prelibatezze. A ribadirlo al vasto pubblico del web sono loro, accento inconfondibile, un carico di ironia e goliardia, insieme a un amore viscerale per tutto ciò che è toscanità (in particolare quella da mangiare), i “Mollica’s”, alias Silvia e Mattia, coppia nella vita e nel lavoro, con base a Follonica, protagonisti dell’omonimo programma tv su Gambero Rosso Channel, a bordo del loro food truck, il furgoncino che delizia i passanti con le tipicità di casa nostra. In giro per la nostra regione per il divertentissimo “Sarcigno tour” a caccia di una Toscana tutta da prendere a morsi – tour che sta totalizzando un boom di visualizzazioni, likes e condivisioni -, a Pistoia sono arrivati nei giorni scorsi per la nona tappa. Chi li ha potuti seguire ed apprezzare per la loro sincerità gastronomica non ha potuto non accorgersene, nonostante qui siano venuti in una caldissima domenica d’estate.
Tra un aneddoto e una risata, Silvia e Mattia raccontano al popolo del web che “Pinocchio l’ha inventato Collodi, mica la Disney come pensano gli americani”, mostrano un po’ della nostra città – piazza Duomo, piazza della Sala, le viuzze del centro – alla ricerca disperata dei confetti del Corsini che, proprio perché di domenica, riescono a vedere solo da una vetrina. Poi sosta finalmente a tavola per gustare un menu tutto toscano e pistoiese panzanella, carcerato (“ma che la sapete la storia di questo piatto?” e Silvia parte a raccontare) e maccheroni sull’anatra. In chiusura di pasto ecco spuntare i birignoccoluti del Corsini, simbolo dolce della nostra città, trovati in vendita proprio al punto scelto dai due per il pranzo.
Ultima sosta ma non per importanza è quella che porta tutta alla scoperta di un presidio locale, il fagiolo di Sorana Igp, con tutte le ‘rigide’ indicazioni che il trattamento di un prodotto simile richiede: “Il fagiolo di Sorana va ammollato in acqua non calcarea, sottoposto a una cottura lenta evitando quindi strumenti come la pentola a pressione. Prima si usava cuocerlo nel fiasco, dentro il forno a legna. Noi ci mettiamo un cucchiaio d’olio buono, una foglia di salvia e uno spicchio d’aglio a metà cottura. Sale rigorosamente alla fine, sennò la buccia si indurisce”. Rapido tour nelle coltivazioni del fagiolo, in zona Pescia, e per i Mollica’s è ora di tornare a casa.
l.m.