Medico no vax, il pasticcio dei green pass

I pazienti che temono di non essere stati immunizzati possono fare un test. Nel frattempo hanno certificati validi e nessuno sa chi li dovrebbe revocare

Il medico no vax Federico Calvani

Il medico no vax Federico Calvani

Pistoia, 15 gennaio 2022 -  Asl alla ricerca dei pazienti senza anticorpi, quindi potenzialmente non vaccinati, del dottor Calvani. Pazienti che hanno un green pass ancora valido a fronte di una vaccinazione che appare invece sempre più virtuale, malgrado la loro volontà di avere il siero, dopo i risultati dei primi test della Asl. Diciotto pazienti su 50 sono infatti risultati sprovvisti di anticorpi.

"Abbiamo deciso di fare un’indagine proponendo agli assistiti di Calvani di sottoporsi alla verifica degli anticorpi e diversi hanno deciso di farlo – sottolinea Daniele Mannelli, direttore della Società della Salute – L’azienda rimane comunque disponibile anche per coloro che non hanno aderito e che lo potranno fare in seguito. Nella letteratura scientifica il dato sugli anticorpi ha un’affidabilità prossima al 99%. Ci sono alcuni soggetti, definiti ’no responder’, che non sviluppano anticorpi nonostante la vaccinazione, ma si attestano attorno all’uno per cento. L’indagine si manifesta quindi molto attendibile. La nostra attenzione è concentrata sulle vaccinazioni che Calvani avrebbe inoculato nei mesi di novembre e dicembre, coloro che hanno dubbi possono trovare risposta sottoponendosi al test di verifica e capire quindi se la vaccinazione è stata efficace". La notizia di quanto è emerso in merito all’affidabilità o meno dei vaccini fatti da Calvani ha destato allarme nella popolazione, ma le persone che temono di non essere state vaccinate possono avere risposta sottoponendosi, come hanno già fatto in molti, al test sierologico che l’Asl propone. Nel caso lo desiderino, saranno sottoposti poi all’inoculazione del vaccino.  

In questo quadro confuso ci sono poi tutte le persone che sono in possesso di un green pass valido rilasciato però a fronte di un vaccino che potrebbe non essere stato ricevuto, ma semplicemente registrato. Quale sia l’autorità che possa rimettere ordine in una situazione del genere sembra non saperlo nessuno. Fino a che la magistratura non avrà concluso il suo iter, nessuno può impedire l’uso di green pass validi, fatti salvi i casi in cui il reato sia conclamato. È assodato che il certificato verde può essere revocato, ma da chi e come rimane immerso nella nebbia generata dall’attribuzione delle competenze. Mettendole in fila sembra di capire che l’Asl comunica che il cittadino non ha anticorpi, un’autorità, che potrebbe essere il ministero competente, dispone la revoca e poi la decisione viene messa in pratica. Ma non è ancora chiaro da chi.

Intanto in montagna si resta in attesa che il dottor Anichini prenda possesso degli ambulatori dove esercitava Calvani e restituisca la necessaria serenità agli spaesati pazienti.  

Andrea Nannini