Liste d’attesa, così proprio non va I tempi sono ancora troppo lunghi

Per alcune prestazioni occorrono mesi: solo il 5% delle elettromiografie è erogato entro la "scadenza"

Liste di attesa in rosso in provincia di Pistoia. I tempi di attesa per visite e prestazioni ambulatoriali gestite dall’Asl Toscana Centro nel nostro ambito territoriale continuano a mostrare criticità e punti deboli. È il portale regionale che, elaborando i dati provenienti dall’Asl in cui vengono indicate tutte le prestazioni effettuate tramite ogni canale di prenotazione prevista (call center, farmacie, sportelli e servizi online), fornisce un indicatore riguardo alle prestazioni di primo accesso – ovvero di prima visita, primo esame o visita di approfondimento erogata da uno specialista diverso dal primo – per tutte le classi di priorità e i relativi tempi massimi. Si ricorda che la classe di priorità urgente (deve essere eseguita entro 72 ore; la classe di priorità breve deve essere eseguita entro 10 giorni; la classe di priorità differibile è da effettuarsi entro 1530 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici; e la classe di priorità programmata è da eseguire entro 120 giorni. Nel portale quando una prestazione sanitaria è affiancata da un grafico a barre rosso significa che la percentuale di erogazioni garantite entro i tempi massimi stabiliti dalla Regione Toscana è inferiore al 60%. In altre parole: i tempi di attesa si dilatano e per effettuare tale prestazione possono occorrere mesi. Analizzando i tempi di attesa di visite e prestazioni relative alle ultime sei settimane, quindi del periodo aprile-maggio, si notano picchi di colore rosso per esami come la colonscopia, per cui solo il 40% delle prestazioni sono erogate nei tempi massimi stabiliti; l’ecografia alla mammella con solo il 38%; la mammografia con il 43%. E la percentuale di questa lunga lista si abbassa drasticamente prendendo in esame la risonanza muscoloscheletrica con solo il 19% delle prestazioni erogate entro i tempi stabiliti; o ancora l’elettromiografia che arriva solo al 10%; proprio come l’esame audiometrico tonale; fino all’elettromiografia semplice che raggiunge solo il 5%. Per fortuna ci sono anche prestazioni da "bollino verde", ovvero erogate in larga percentuale entro i termini stabiliti come l’ecodoppler cardiaca (84.62%); l’elettrocardiogramma (94.39%) e l’ecografia ginecologica (94.05%). Per quanto riguarda gli esami e le visite il colore dominante è, come abbiamo visto, il rosso; mentre mettendo a confronto gli indicatori concernenti le visite si ottiene un quadro più bilanciato. I tempi di attesa si allungano per una visita dermatologica (erogata entro i termini massimi solo nel 23% dei casi); endocrinologica (38%); otorinolaringoiatrica (16%); pneumologica (35%) e urologica (34%). "Bollino verde" invece per le visite vascolari, chirurgiche, fisiatriche, gastroenterologiche e oncologiche. Nel complesso il quadro tende a essere scoraggiante, motivo per cui i pazienti che vogliono prenotare una prestazione tramite Cup sono sempre più spesso costretti a rivolgersi a cliniche private. Altrimenti non resta che aspettare mesi per un esame.

Samantha Ferri