Le lingue antiche per lui non hanno segreti "Le ho studiate da solo durante il lockdown"

Andrea, appena diciottenne, ha imparato in pochi mesi il Greco e il Latino e poi ha vinto il Certamen Classicum Florentinum

di Lucia Agati

Questo nostro tempo ci sta regalando ragazzi e ragazze che sembrano stati toccati da una mano fatata, personcine straordinarie che hanno saputo trasformare mesi di oscurità in qualcosa di luminoso per se stessi e per gli altri. Si avventurano con disinvoltura in mondi apparentemente ostili e aprono un futuro assai migliore di quello che pensavamo. Ci fanno strada. Oggi il protagonista di questa pagina è un ragazzo dallo sguardo limpido e sorridente. E’ un genio, ma è una parola che va pronunciata sottovoce, per accompagnarlo con rispetto in un’avventura appena cominciata, quella di studioso, di raffinatissimo traduttore di lingue antiche. Cosa ha fatto Andrea Calcagna? Ha condensato nei mesi del famigerato lockdown del 2020 due anni di Greco e di Latino, saltando dalla seconda classe del Liceo Musicale alla terza del Classico Forteguerri. Neanche i professori ci credevano, in questa impresa. Poi ha vinto il Certamen Florentinum e si è classificato alle Olimpiadi di Greco e di Latino, a Roma. E oggi fa parte di un gruppo selezionato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, inserito nel progetto Memo, che segue l’orientamento di studenti di alto profilo. La media sfiora il dieci, ma non soltanto perchè brilla in tutte le materie. E’ la sua personalità che è sfavillante. Andrea vive a Pistoia, ha compiuto diciotto anni il 7 maggio. E’ nato nel 2004. La mamma fa la maestra, si chiama Federica Fabbri. Il babbo si chiama Gabriele ed è un progettatore di Hitachi. La sorella Irene si sta per laureare in medicina.

Perchè ama tanto le lingue antiche?

"Sono materie vive, aiutano a riflettere su cosa bisogna chiedersi. E la domanda principale è: quali strumenti ci serviranno per affrontare la vita? Una cassetta degli attrezzi. Ecco cosa sono le lingue classiche. Tradurre è entrare nella mente dell’autore e ricostruire la sua coscienza. Lo stesso processo di logica della matematica e della fisica".

Quando si è reso conto che il Greco e il Latino l’appassionavano più della musica?

"In prima superiore il programma riparte dalla storia antica. Mi piaceva tanto, soprattutto il mondo greco, che amo profondamente. Ero al Liceo Musicale Forteguerri perchè ho anche una grande passione per la musica e studiavo flauto e pianoforte. Ma c’era, nelle lingue antiche, qualcosa che mi attirava in modo irresistibile. Così, all’inizio, le ho studiate da solo".

Quindi tutto ha avuto inizio durante il lockdown del 2020...

"Esatto. Ho cominciato a guardare la fonetica su internet. Erano i mesi del lockdown 2020 e poi è arrivata l’estate. La più bella della mia vita. Ho cominciato ad approfondire Greco e Latino con l’aiuto di un insegnante privato, il professor Francesco Bargellini, a cui devo tutto. Io lo so, che quel periodo si ripercuoterà per tutta la mia vita".

E poi cosa è successo?

"E’ arrivato il settembre 2020 e ho fatto il salto dalla seconda classe del Liceo Musicale alla terza del Classico Forteguerri. Ora sono in IV B. Dalla terza media, praticamente, mi sono ritrovato alle superiori con lingue parlate duemila anni fa e l’ho fatto per divertimento, trasformando un gioco in studio e impegno".

Cosa pensa di fare in futuro?

"Sul futuro sono indeciso. Non so se continuare negli studi classici e quindi nello studio delle lingue antiche: orientali, sanscrito, lingue mesopotamiche, oppure studiare Filosofia. Ma potrei anche studiarle entrambe, nè escludo un percorso scientifico".

La musica ha ancora un posto nella sua vita?

"La musica non l’ho abbandonata. La studio a casa, pianoforte e flauto. Faccio sport, atletica e frequento anche il laboratorio teatrale". "Anche il teatro – e queste sono le parole della preside del Liceo Classico, Anna Maria Corretti – attraverso la Compagnia dell’Incanto, che riunisce gli studenti dei quattro licei, è stato un potente tramite. Un’occasione per trattare i temi universali, per disvelare l’orizzonte e avere il tempo per incamminarsi".

Lei ha vinto il Certamen, in quale sezione si è cimentato?

"Al Certamen Classicum Florentinum ho partecipato alla sezione B: la traduzione in lingua italiana di due testi classici che avevano un contenuto simile, uno in greco e l’altro in latino, che poi dovevamo commentare. Ho scelto la poesia in latino di Catullo e in greco di Apollonio Rodio. Passi dal Ciclo degli Argonauti sull’invenzione della nave. Il contenuto di entrambi i testi era lo stupore davanti al dono della nave da parte degli dei".

I suoi compagni di scuola sono orgogliosi di lei?

"Mi hanno anche intervistato! L’articolo sarà pubblicato sul Giornalino Scolastico Logos e l’intervista è stata curata da Bianca Morosi della II A, che fa parte della redazione. Ha parlato anche della mia passione per la poesia e dei concorsi in cui mi sono classificato". Sì, scrive anche poesie.