di Lucia Agati Questo nostro tempo ci sta regalando ragazzi e ragazze che sembrano stati toccati da una mano fatata, personcine straordinarie che hanno saputo trasformare mesi di oscurità in qualcosa di luminoso per se stessi e per gli altri. Si avventurano con disinvoltura in mondi apparentemente ostili e aprono un futuro assai migliore di quello che pensavamo. Ci fanno strada. Oggi il protagonista di questa pagina è un ragazzo dallo sguardo limpido e sorridente. E’ un genio, ma è una parola che va pronunciata sottovoce, per accompagnarlo con rispetto in un’avventura appena cominciata, quella di studioso, di raffinatissimo traduttore di lingue antiche. Cosa ha fatto Andrea Calcagna? Ha condensato nei mesi del famigerato lockdown del 2020 due anni di Greco e di Latino, saltando dalla seconda classe del Liceo Musicale alla terza del Classico Forteguerri. Neanche i professori ci credevano, in questa impresa. Poi ha vinto il Certamen Florentinum e si è classificato alle Olimpiadi di Greco e di Latino, a Roma. E oggi fa parte di un gruppo selezionato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, inserito nel progetto Memo, che segue l’orientamento di studenti di alto profilo. La media sfiora il dieci, ma non soltanto perchè brilla in tutte le materie. E’ la sua personalità che è sfavillante. Andrea vive a Pistoia, ha compiuto diciotto anni il 7 maggio. E’ nato nel 2004. La mamma fa la maestra, si chiama Federica Fabbri. Il babbo si chiama Gabriele ed è un progettatore di Hitachi. La sorella Irene si sta per laureare in medicina. Perchè ama tanto le lingue antiche? "Sono materie vive, aiutano a riflettere su cosa bisogna chiedersi. E la domanda principale è: quali strumenti ci serviranno per affrontare la vita? Una cassetta degli attrezzi. Ecco cosa sono le lingue classiche. Tradurre è entrare nella mente dell’autore e ricostruire la sua ...
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