REDAZIONE PISTOIA

Laghi Primavera, appello ai Consiglieri «Non distruggete questo paradiso»

Ieri il sopralluogo per dire no alle casse d'espansione

Sopralluogo ai laghi Primavera

Pistoia, 3 novembre 2014 - «QUI NON verrà distrutto solo il lago di un gruppo di pescatori, verrà distrutto un parco urbano, una comunità, un servizio alla cittadinanza, ai disabili e alle scuole. Prima di procedere con il progetto delle casse d’espansione (che secondo i tecnici dovrebbero permettere di affrontare la piena dell’Ombrone limitando gli allagamenti nella piana ma anche danni in città, ndr) pensate bene a ciò che fate». Stefano Fantacci, presidente della Fipsas che gestisce dagli anni 70 i laghi Primavera, ha rivolto l’ennesimo appello ai consiglieri comunali. L’occasione è stato un incontro organizzato ieri mattina dai gestori della struttura che si trova a pochi passi dal viale Adua. L’obiettivo era quello di far conoscere a chi deciderà sulle sorti dei laghi Primavera, a chi dovrà valutare e poi votare il progetto delle casse d’espansione sull’Ombrone, cosa rappresenta per la comunità pistoiese questo polmone verde. Una decina i consiglieri che hanno raccolto l’invito: molti dell’opposizione, pochi della maggioranza. La gestione ha raccontato attraverso immagini, anche datate, i molteplici aspetti che legano i laghi alla comunità. Una storia fatta di gare di pesca (no kill ossia i pesci vengono pescati e poi ributtati in acqua), di tutela dell’ambiente e del patrimonio verde. Non solo, uno spazio dove nel corso degli anni centinaia di studenti e persone disabili passano intere giornate a conoscere i pesci, organizzano giochi nei prati e gustano pranzi sociali. «Abbiamo accolto decine di associazioni e altrettante scolaresche – racconta Claudio Sforzi – mi occupo personalmente di contattare i vari direttori didattici e con alcune scuole ormai la giornata ai laghi Primavera è un appuntamento fisso. Non parliamo delle persone disabili».

E POI CI SONO i bambini e le loro famiglie, molti appassionati di pesca. Solo ieri, complice la bella giornata, erano centinaia le persone che affollavano le sponde dei laghi. La preoccupazione per la federazione, che quest’anno conta più di 2mila tesserati, è anche per l’indotto. «Se i laghi Primavera spariranno anche le altre strutture della Fipsas in provincia dovranno chiudere i battenti». Non sono mancate le critiche a livello tecnico sul progetto, un aspetto che pesa molto sulla «bilancia dell’accettazione». Per diversi esponenti ambientalisti le casse d’espansione così come previste non serviranno a bloccare gli allagamenti sulla piana, ne allungheranno semplicemente la portata. Impossibile infine secondo Fantacci la convivenza della struttura con l’opera che verrà realizzata. «Non voglio più sentir dire che potremo continuare a fare le nostre attività – dice perentorio –. Lo sappiamo bene che non è così». C’era anche la famiglia Noci all’incontro di ieri, una famiglia di sei persone che vive in prossimità dei laghi e che non si rassegna a vedersi circondata la casa da 8 metri di argini su tre lati.

«ORA MI AFFACCIO dalla finestra e vedo le colline toscane, i laghi, la natura – spiegano – poi non riusciremo a vedere più nulla. Saremo completamente circondati. Questa casa è il frutto di anni di sacrifici. Ci hanno persino vietato due volte di installare dei pannelli fotovoltaici per tutelare l’antichità del rudere. Il risparmio energetico no ma gli argini alti otto metri vanno bene. Continuiamo a sperare in un ripensamento anche perché più di un tecnico ci ha spiegato che queste casse d’espansione non salveranno la piana dagli allagamenti. La rabbia è anche questa». Intanto è anche scattata una raccolta firme. In soli trenta giorni hanno firmato contro il progetto delle casse d’espansione 500 cittadini. «Senza farci pubblicità, senza rendere nota questa petizione hanno contribuito già in tanti – commenta Fantacci – avrò premura di protocollarla in Comune»

Michela Monti