La sfida è fare insieme. E il sogno ha un nome: "Naturart Village". Dove tutto sarà cultura

Giorgio Tesi Editrice ha presentato il numero 46 della rivista. Qui il territorio si racconta guardando oltre i confini. La parola d’ordine è sempre comunità, con l’impegno di tutti.

La sfida è fare insieme. E il sogno ha un nome: "Naturart Village". Dove tutto sarà cultura

La sfida è fare insieme. E il sogno ha un nome: "Naturart Village". Dove tutto sarà cultura

Aprirsi all’altro, costruire una narrazione comune capace di trovare la forza in questa simbiosi per elevare ogni singolo protagonista e raccontarsi così con più efficacia all’esterno. Se una strada da percorrere c’è per guardare oltre le difficoltà in modo vincente, questa guarda proprio al "fare insieme", al costruire ponti anziché alzare muri. Qui ha voluto insistere il salotto verde di ieri in piazza Duomo dove la presentazione dell’ultimo numero di Naturart, rivista bilingue pubblicata dalla Giorgio Tesi Editrice e giunta al numero 46, è divenuta occasione per parlare di futuro e di presente. A condurre il dibattito la naturalista e zoologa Mia Canestrini, soffermatasi in una serie di riflessioni sulla eterna divisione tra natura e cultura, sul ruolo delle comunità locali, e sull’importanza di coinvolgere le persone dal basso, "anche se io preferisco dire ‘dalla base’". Qualche anteprima dell’ultimo Naturart: la riflessione scritta da Carlo Petrini, gastronomo, sociologo, scrittore e attivista fondatore dell’associazione Slow Food, quella di Stefano Mancuso, neurobiologo e direttore scientifico di Pianeta Terra Festival di Lucca e quella invece realizzata dall’Aiapp, Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio che qui presenta il Convegno Internazionale "Lost Landscapes" a Napoli dal 12 al 15 ottobre. Contenuti che gettano basi, come ha spiegato il direttore editoriale di Naturart Giovanni Capecchi: "Questo Naturart è guidato in particolare da due concetti: apertura e collaborazione. Già da tempo e con ancor più determinazione negli ultimi tempi, dietro Naturart e il gruppo Giorgio Tesi Editrice c’è l’idea di un territorio che non può più essere raccontato dal chiuso dei nostri confini. Naturart è nata per raccontare Pistoia e così continuerà a fare, ma dobbiamo anche considerare il territorio nella sua apertura. Ecco perché in questo numero scriviamo anche di peculiarità pratesi, di esperienze maturate a Lucca. Ogni recente iniziativa a marchio Giorgio Tesi Editrice parla di questa apertura e di quelle collaborazioni, dalla presentazione di Naturart 45 a Prato, dal progetto Porrettana Express che mette insieme realtà diverse sotto un’unica insegna, dal progetto ‘Avvicinatevi alla bellezza’ con le sue pubblicazioni, fino alla mostra sull’Altare Argenteo che ha costruito ponti".

Un invito a non sminuirsi credendo nel nostro racconto di comunità lo ha avanzato il sindaco Alessandro Tomasi, così come ribadito anche da Tiziano Tempestini, direttore generale di Confcommercio Pistoia Prato: "L’iniziativa ‘Un altro parco in città’ che oggi ci ospita ha l’esigenza di essere strutturata in maniera ancora più robusta. Confcommercio c’è sin dalla prima ora, in un gruppo di sostenitori che cresce di anno in anno. Questo evento non è solo di qualcuno, è di tutti. A proposito di comunità non posso non citare il progetto sviluppato dalla nostra associazione che ci è valso il titolo di ‘Green Valley’, un brand condiviso tra Pistoia e Prato che indica una chiara modalità per guardare al futuro". Il patrimonio dell’oggi è fatto di contatti, di "Territori a volte solo virtuali. Qui dobbiamo guardare – ha aggiunto Diana Toccafondi, presidente Fondazione Cr Prato – e qui il nostro ente vuole investire, insieme a Pistoia. Ciò che deve unirci è la volontà di essere un’unica comunità".

Di progettualità e sinergie hanno parlato anche Rolando Galli, vicepresidente della Camera di Commercio di Pistoia e Prato, e Giovanni Tarli Barbieri, consigliere d’amministrazione della Fondazione Caript, raccontando come anche realtà quali l’Università di Firenze, di cui Tarli Barbieri è prorettore vicario, abbiano imboccato la strada della narrazione ‘allargata’ e non più Firenze-centrica. Che i campanilismi debbano essere superati è poi una delle ragioni che hanno dato origine a Naturart. A ricordarlo è stato il legale rappresentante della Giorgio Tesi Group, Fabrizio Tesi, che credendo nel ruolo cruciale della comunicazione ha scelto di costituire anche la costola aziendale votata all’editoria.

"Oggi presentiamo il nuovo numero di Naturart e lo facciamo in un anno davvero particolare, nel cinquantesimo della nostra attività vivaistica – ha detto, premettendo i più sentiti ringraziamenti ai ragazzi che si sono dedicati all’allestimento a verde di piazza del Duomo -. Avremmo potuto continuare a scrivere e raccontare Pistoia per decenni, ma abbiamo scelto e condiviso la volontà di aprirci anche alle altre aree a noi vicine e con queste collaborare. Crediamo che questa sia nient’altro che un’opportunità. E la strada intrapresa sembra essere quella giusta".

Il salotto di ieri è stato infine il contesto giusto per riprendere un discorso lanciato proprio un anno fa: quello relativo alla realizzazione del Naturart Village, una maxi area allestita in un noto ex vivaio in cui concentrare progetti dedicati alla cultura, alla formazione, alla didattica e all’intrattenimento. "Un anno fa – ha concluso Tesi – avevamo azzardato una previsione di fine lavori, il 2023. Oggi dobbiamo necessariamente riprogrammare il momento, rimandando, così immaginiamo, al prossimo anno. Uno slittamento i cui motivi risiedono unicamente nella decisione di ingrandirci ancora di più nei metri quadri e abbellirci ulteriormente. Questo richiederà più tempo ovviamente, ma i lavori stanno andando avanti spediti".

linda meoni