
La motivazione forte arriva sicuramente da dentro, ma quel che ha dato gambe a un progetto che finora era rimasto solo un’idea trasformandolo in percorso vero e proprio ha un nome ed è Massimo, suo figlio. Tanto impegno e determinazione e alla fine il diploma dopo un anno e mezzo di studio e lavoro matto e disperato è arrivato. La storia è quella di Claudio Cerbai, oggi quarantenne, che si è ritrovato a vestire nei giorni scorsi i panni di maturando sui banchi dell’Iti Fedi-Fermi, indirizzo elettronica, assieme a tutta quella carica di studenti arrivati in tempo (quanto meno anagrafico) all’appuntamento. Obiettivo: mettersi alla prova con se stesso. "Da tempo quest’idea mi era balenata in testa, poi ho cominciato a pensarci un po’ più seriamente. Qualche mail alla scuola per raccogliere informazioni. Poi un po’ di tempo ritrovato per colpa e per merito del Covid e la nascita di Massimo. Ho pensato che quando fosse diventato grande avrebbe dovuto avere il giusto esempio, anche per quel che riguarda lo studio. Così ho frequentato le prime lezioni al serale, non senza preoccupazione sapendo che avrei dovuto conciliare lo studio col lavoro, che svolgo in proprio".
Ed eccoci a gennaio 2022, quando la cosa diventa seria davvero. "Avevo lasciato gli studi nel ‘96. Ero uno studente svogliato. Allora cominciai subito a lavorare. Se avessi voluto ripartire avrei dovuto recuperare quattro anni – ricorda Claudio –. Mi sono detto: facciamolo. A ripensarci è stata una bella fatica. Anticipavo l’inizio del lavoro la mattina, staccando poi alle 16. Un po’ di riposo e via a scuola, dalle 18.30 alle 22.30 o 23.30. Così dal lunedì al venerdì. Con Martina, la mia compagna, ci organizzavamo sui fine settimana perché potessi studiare".
E la classe? Come quella di quando si è ragazzi, fatta eccezione per l’età: "Si è creato un bel gruppo, ci siamo ritrovati spesso per aiutarci. Non mi sono mai sentito fuoriluogo". Neppure nei giorni della maturità, quando i ‘serali’ si sono mischiati ai ‘ragazzi della mattina’. Arrivando infine al giorno ultimo dell’orale, martedì 27 giugno, al quale Claudio è arrivato col punteggio di 79 in attesa che adesso i quadri svelino la votazione finale. Che comunque già così dimostra l’ottimo lavoro svolto. "Era diventata una sfida per me, dovevo portare a casa questo risultato per dimostrare a me stesso di essere capace a 40 anni di fare qualcosa che invece a 15 non ero riuscito a terminare. Se è stato faticoso? Eccome, direi provante. Ma lo rifarei cento volte. Consiglio a chi si trovi in situazioni analoghe alla mia di non mollare, di perseverare, di trovare la determinazione che serve. Questo è un sogno possibile".
linda meoni