Un consiglio comunale abbastanza inatteso, ad Abetone Cutigliano. Si partiva dall’ipotesi sfiducia nei confronti del sindaco, tanto annunciata da diventare improbabile: infatti è andata proprio così. Non sono mancate le scaramucce, ma non dove c’era la sostanza, cioè il voto sul bilancio. Che l’approvazione ci sarebbe stata è apparso chiaro dal momento che a portare la bandiera dei sostenitori della giunta Danti, sia stato proprio Diego Petrucci affermando che avrebbe votato "convintamente a favore: questo ente da un punto di vista sta bene, è in piena salute", dopo che precedentemente, a Danti non aveva risparmiato critiche anche dure. Poi Petrucci ha fatto qualche distinguo ma la sostanza è nell’espressione del voto favorevole. Danti ha anche ricordato che sono confermati, per ognuno dei prossimi 5 anni, quasi 500mila euro legati alla fusione dei due Comuni. Alla conta finale si sono riscontrati quattro voti a favore,(Danti, Diego e Maurizio Petrucci e Ziviani), tre contrari (Formento, Scandagli e Costa), e tre astenuti (Tonarelli, Corsini e Ballantini). La mancata approvazione del bilancio avrebbe determinato l’immediata decadenza dell’Amministrazione e l’arrivo di un commissario, ipotesi invisa a tutti. Per ora.
A bilancio approvato, i componenti del Consiglio sono giustamente tornati a guardare alle prossime scadenze. Impietoso il giudizio de Il paese che vogliamo: "Il consiglio ha certificato l’estrema difficoltà in cui versa da tempo l’ormai ex maggioranza del Comune di Abetone Cutigliano. L’approvazione del bilancio di previsione ne è l’ennesima conferma: un bilancio senza alcuna visione del futuro, senza investimenti e che riesce a quadrare soltanto grazie al contributo che viene ancora erogato per la fusione. Abbiamo comunque deciso di consentirne l’approvazione con due astensioni ‘mirate’ che hanno consentito di evitare per questa volta il commissariamento dell’Ente. Un atto di responsabilità, l’ennesimo, che ha evitato che il bilancio di previsione 2024 venisse redatto dal Commissario, con il probabile innalzamento di tariffe e imposte. Ma crediamo che adesso – concludono – sia oltre che difficile anche ingiusto proseguire il percorso iniziato nel 2021". Nessun commento, invece, dall’ormai ex maggioranza. Al termine della seduta nonostante qualche discussione accesa, sono stati approvati tutti i punti all’ordine del giorno. Il commissariamento del Comune è stato evitato dunque, ma ora che succede? Gennaio sarà un mese caldo: la spina potrà essere davvero staccata, ma al tempo stesso, se i protagonisti lo vorranno, i margini per andare avanti nella consiliatura ci sono.
Andrea Nannini