REDAZIONE PISTOIA

La frase choc di un’attivista Fdi "25mila stuprate dai partigiani"

Indignazione per il post della pistoiese Maestripieri sul 25 aprile. Furfaro: "Parole vergognose e intollerabili"

La frase choc di un’attivista Fdi "25mila stuprate dai partigiani"

"25 aprile 1945: 25mila donne stuprate, cosa festeggiate?". Questa la frase-choc contenuta in un post pubblicato sui propri canali social da Violetta Maestripieri, 48enne pistoiese attivista di Fratelli d’Italia nonché candidata consigliera nella coalizione a sostegno del sindaco Alessandro Tomasi in occasione delle elezioni amministrative del giugno scorso. "Dalla parte delle donne vittime dei partigiani: non chiamateli eroi", rincara la stessa Maestripieri a corredo dell’immagine incriminata. Immagine che ha scatenato un piccolo terremoto politico, con il parlamentare dem Marco Furfaro che per primo si è scagliato all’attacco: "Parole vergognose e intollerabili", dice senza mezzi termini il deputato pistoiese del Partito Democratico. "Il 25 Aprile è la festa dell’Italia libera e antifascista – aggiunge –. Dell’Italia nata dalla resistenza, nata dal sacrificio di migliaia di giovani che hanno dato la loro vita per la nostra libertà. I vili tentativi di riscrivere la storia e sporcare la memoria dei partigiani come quello fatto su Facebook da Violetta Maestripieri, candidata al consiglio comunale e esponente di spicco di Fratelli d’Italia di Pistoia (a onor del vero ha ottenuto appena 46 preferenze all’ultima tornata elettorale, ndr), nota per la sua vicinanza al sindaco Tomasi e al sottosegretario La Pietra, sono vergognosi e intollerabili". Furfaro chiede quindi una pronta presa di posizione: "La presidente Meloni, il sindaco Tomasi e tutto il partito di Fratelli d’Italia prendano le distanze da questi inquietanti personaggi che infangano la storia d’Italia", conclude.

Non si è fatta attendere la replica di Tomasi: "Marco Furfaro ieri era in prima fila a Pistoia per celebrare la Liberazione – ricorda il primo cittadino di Pistoia –. Ha quindi sentito bene il mio discorso: parole nelle quali credo e che non ritengo possano essere equivocabili. Parole che valgono ieri, oggi e sempre. La città di Pistoia ricorda e onora gli uomini e le donne che hanno combattuto per liberare il Paese dal nazifascismo e dal cui sacrificio sono nati frutti come la Costituzione. Frutti che non dobbiamo far seccare. Qualsiasi parola che vada in senso contrario – prosegue, riferendosi alle parole di Maestripieri – offende i principi democratici su cui si regge la nostra Repubblica, offende le Istituzioni e il sangue di coloro (padri, madri, figli e figlie) che non hanno fatto ritorno a casa per difendere valori universali e collettivi. I nostri diritti nascono da chi è stato pronto a dare la vita per un’idea – chiude Tomasi –. La penso così come sindaco, come uomo e anche come esponente di Fratelli d’Italia".

A proposito di Fratelli d’Italia, al momento non sono giunte reazioni in merito all’accaduto da parte dei vertici locali: non è dunque dato sapere se verranno presi dei provvedimenti nei confronti di Maestripieri, che non ricopre alcun incarico dirigenziale pur essendo regolarmente iscritta al partito. Altre voci di condanna si sono invece levate dal centrosinistra: "Il 25 aprile è la Festa della Liberazione dal nazifascismo, punto – tuona Emiliano Fossi, segretario regionale del Pd –. Eppure, praticamente ogni giorno, ci ritroviamo davanti a tentativi di riscrivere la storia. Questa volta a farlo è stata Violetta Maestripieri, esponente pistoiese di Fratelli d’Italia, che ha infangato la memoria dei partigiani accusandoli di aver commesso 25mila stupri. Si tratta di dichiarazioni inaccettabili, da cui mi auguro vengano prese le distanze".

albe