Contagiati dall'infermiera non vaccinata: pazienti nel panico e pronti ad andarsene

Pistoia, fra le famiglie dei pazienti in Chirurgia risultati positivi dopo il caso dell’infermiera regna lo sgomento: "Vogliamo più sicurezza"

Reparto Covid

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Pistoia, 20 agosto 2021 - La notizia della catena del contagio nell’ospedale San Jacopo fa tremare i polsi a una città intera. Ma chi sta vivendo più di tutti questi difficili momenti con il cuore in gola sono i familiari dei pazienti che sono diventati, senza volerlo, protagonisti di questa vicenda. Nei loro sguardi la preoccupazione si mischia con la rabbia che esplode furiosa al pensiero che i loro cari possano – la formula dubitativa, a questo punto delle indagini, è doverosa – aver contratto il virus in ospedale e proprio da un operatore sanitario.

INFERMIERA CON IL COVID: "VACCINO PRENOTATO, MA NON HA FATTO IN TEMPO"

"Mia suocera è tra i contagiati e per fortuna era vaccinata – ci racconta una professionista della provincia pistoiese raggiunta ieri telefonicamente da La Nazione, ma che ci chiede di mantenere l’anonimato in questa fase così delicata della sua vita familiare –. Siamo molto preoccupati perché aveva già i suoi problemi. Per fortuna, nonostante abbia manifestato i sintomi del Coronavirus, le sue condizioni stanno migliorando pian piano. Si trova ancora in isolamento. Vogliamo sapere la verità. Durante il ricovero a noi parenti è stato imposto il divieto di farle visita proprio per non esporla al rischio contagio». Una richiesta che la famiglia, al tempo, ha trovato ragionevole. «Abbiamo capito, non abbiamo forzato. Abbiamo pensato fosse giusto proteggerla, non farle correre pericoli – continua la signora –. Ma adesso, dopo tutto quello che è successo, se fosse tutto vero... Provo e proviamo tanta amarezza, la delusione sarebbe tanta se fosse stata davvero contagiata da quell’infermiera. Se ricorreremo alle vie legali? Non lo so, adesso la priorità è risolvere il problema. Ciò che ci interessa è che lei si riprenda e stia bene». Poi riflettendo un attimo in più. «Siamo delusi anche dalla gestione della questione No vax in generale, sappiamo che in altre regioni i provvedimenti verso i sanitari che non si vaccinano sono già stati presi. Ci sono state sospensioni. E la Toscana che cosa pensa di fare?». Una domanda che deve scuotere le coscienze. Sono ore, anzi giorni, da vivere con il fiato sospeso in attesa che si faccia chiarezza su quanto accaduto in corsia: il passaggio fondamentale sarà trovare conferma, o meno, che tutto sia partito davvero dall’infermiera risultata positiva al Covid, così come è stato ipotizzato finora. L’Azienda sanitaria è al lavoro con i suoi tecnici per capirlo. E anche i carabinieri del nucleo fiorentino Nas hanno effettuato un lungo sopralluogo per raccogliere elementi. Dall’altra parte c’è l’angoscia anche delle persone ricoverate in Chirurgia risultate negative al tampone ma in costante monitoraggio. Anche in quel caso le parole raccolte ieri rimandano a un senso di profonda apprensione. Tutti voglio «più sicurezza» in ospedale. In questo quadro, l’unica nota positiva è data dal fatto che sia l’infermiera sotto inchiesta, anch’essa ricoverata, sia i cinque pazienti e i due operatori sanitari contagiati stanno bene. Le loro condizioni non destano al momento particolare preoccupazione.