Incidenti falsi e abbonamenti Decine di anziani truffati

L’attenzione è alta in provincia dopo le denunce delle ultime settimane. Carabinieri e polizia di Stato impegnati sul territorio per fare prevenzione

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Lotta alle truffe ai raggiri: venti gli incontri in programma, organizzati dai carabinieri di Pistoia con la partecipazione della Diocesi e delle associazioni, con l’obiettivo di sensibilizzare le fasce più deboli. Il primo di questi appuntamenti si è tenuto la scorsa settimana nella parrocchia di San Francesco a Pistoia, quando il maggiore Antonietta Petrone (comandante della Compagnia carabinieri) ha incontrato la popolazione per fornire elementi di comportamento che possano aiutare a contrastare il fenomeno delle truffe e dei raggiri. Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i modelli di comportamento da adottare: il finto incidente, l’amico del figlio, un rimborso inatteso, la lettura dei contatori sono espedienti che hanno, spesso, un unico obiettivo: la truffa. Le tecniche adottate dai truffatori, infatti, hanno schemi ricorrenti e fanno leva sui sentimenti più profondi come l’amore verso i figli: saperli riconoscere è il primo passo per difendersi.

Consigli anti-truffa anche da parte della polizia: il Centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale per la Toscana ha infatti realizzato una sorta di guida con consigli pratici e suggerimenti utili per acquistare in rete con maggiore tranquillità. Nei primi undici mesi di quest’anno la polizia postale ha trattato, a livello nazionale, più di 14mila casi di truffe online, di cui oltre il 60% è costituito proprio dalle truffe in commercio elettronico, per l’acquisto di beni e di servizi immobiliari legati all’affitto di case vacanze "fantasma". In questo ambito sono stati sottratti quasi 9 milioni di euro, identificate e denunciate più di 2.500 persone. "Oltre ai falsi annunci – spiega Lorena La Spina, dirigente del Centro operativo della polizia postale per la Toscana – che propongono inesistenti case vacanza in affitto, capi di abbigliamento e accessori griffati a poco prezzo e alle forniture di pellet proposte da malviventi che in genere sfruttano loghi, indirizzi e denominazioni assai simili a quelli di venditori reali. Altro tipico esempio che abbiamo spesso riscontrato è quello della truffa del cosiddetto pagamento di 1,90 euro, per la partecipazione all’estrazione di smartphone o di piccoli elettrodomestici di particolare pregio, che innesca, all’insaputa del malcapitato, l’attivazione di un abbonamento a canone mensile". Nei giorni scorsi, a denunciare il pericolo truffe per cataloghi e buoni spesa farlocchi a Pistoia, era stata anche Adiconsum, per bocca della presidente Denise Sira Domenichelli: "Attenzione a quello che firmiamo. Mai farlo in modo frettoloso, soprattutto quando a chiederlo è uno sconosciuto che ci alletta proponendo grandi occasioni, sconti o guadagni".