Incendio del Cassero: "Discarica monitorata ogni anno dall’Arpat"

L’arringa dell’avvocato Andrea Niccolai nel processo per il rogo del 2016 "Dai documenti di sintesi non era mai emerso alcun problema dell’impianto".

Incendio del Cassero: "Discarica monitorata ogni anno dall’Arpat"

Incendio del Cassero: "Discarica monitorata ogni anno dall’Arpat"

"La discarica del Cassero è stata continuamente monitorata dall’Arpat, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, che ogni anno ha prodotto una nota di sintesi con gli esiti dei controlli e nessun problema è mai emerso sulla gestione, sia sul fronte ambientale che della sicurezza. Una attività tenuta sempre sotto attenzione. Qualcosa vorrà dire...".

E’, questo, uno degli aspetti su cui ha fatto forza l’arringa pronunciata ieri, in San Marcuriale, davanti al giudice monocratico Paolo Fontana, dove si celebra il processo per il rogo del Cassero che si verificò la sera del 4 luglio del 2016 e gettò nello sgomento tutto il territorio di Serravalle.

Sotto accusa ci sono Alfio Fedi, all’epoca presidente del Cda di Pistoiambiente che gestiva la discarica, difeso dall’avvocato Andrea Niccolai, e Michele Menichetti, l’allora direttore tecnico della discarica, difeso dall’avvocato Fabio Celli. Il pubblico ministero Luigi Boccia, che aveva diretto le indagini sul drammatico rogo ha chiesto, come si ricorderà, per entrambi gli imputati, un anno e mezzo di reclusione per il reato di incendio colposo.

La discussione dell’avvocato Niccolai ha richiesto un’ora e mezzo e non è finita, proseguirà nell’udienza fissata per il 14 febbraio 2024. Il difensore, sviscerando il capo di imputazione, nel quale le violazioni delle norme sulla sicurezza e sull’ambiente avrebbero provocato la propagazione del fuoco, ha sottolineato l’inesistenza di nesso causale tra questi due aspetti. Nell’udienza precedente, una settimana fa, l’avvocato Fabio Celli, nella sua arringa, aveva analizzato e controbattuto su ogni punto dell’impianto accusatorio.

l.a.