
Il ricordo del rapimento Moro "Spartiacque per la Repubblica Ma serve tenere viva la memoria"
Pistoia ha ricordato ieri la strage di via Fani, nel 45esimo anniversario del rapimento di Aldo Moro. La cerimonia, promossa da Comitato unitario per la difesa delle istituzioni repubblicane (Cudir), Comune di Pistoia e Centro studi Giuseppe Donati, si è svolta in piazza San Francesco, davanti al monumento "Memoria storica", alla presenza delle autorità: il sindaco Alessandro Tomasi, il prefetto vicario Davide Garra, il sindaco di Montale Ferdinando Betti, in rappresentanza della Provincia e la consigliera regionale Federica Fratoni. Presenti anche gli alunni del liceo musicale Niccolò Forteguerri, che hanno eseguito le musiche dell’Inno nazionale e di quello europeo.
"È un anniversario importante – ha sottolineato Francesco Niccolai, presidente del Centro studi Donati –, perché molti storici dicono che ci sia stato un pre Aldo Moro e post Aldo Moro: senza dubbio il suo rapimento è stato uno spartiacque per la nostra Repubblica. Oggi credo che la cosa importante, soprattutto per noi giovani, sia ricordare perché se non c’è un ricordo vero e vivo non si può costruire un futuro, che io spero possa esserci per la mia generazione e per quelle future". "Ricordiamo uno dei momenti più drammatici di attacco allo Stato – ha dichiarato il sindaco Alessandro Tomasi –, con il gesto delle Brigate Rosse, il rapimento di Moro e questa strage efferata. Lo facciamo tutti gli anni, perché la città da sempre ha voluto ricordare questa figura, con questo monumento, in un luogo speciale, accanto alla chiesa di San Francesco, ma lo abbiamo fatto anche nelle scuole, nei giorni scorsi, con chi ha vissuto vicino ad Aldo Moro e lo ha conosciuto. Dalla storia cerchiamo di far trarre ai più giovani l’insegnamento che la Costituzione, lo Stato e le regole devono essere più forti del terrorismo".
La mattina del 16 marzo 1978, giorno in cui il nuovo governo guidato da Giulio Andreotti stava per presentarsi in Parlamento per ottenere la fiducia, l’auto che trasportava Aldo Moro alla Camera dei deputati fu intercettata in via Mario Fani da un commando delle Brigate Rosse. I terroristi uccisero i due carabinieri a bordo dell’auto di Moro (Domenico Ricci e Oreste Leonardi) e i tre poliziotti sull’auto di scorta (Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi) e sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana. Dopo una prigionia di 55 giorni, il corpo di Aldo Moro fu ritrovato il 9 maggio nel cofano bagagli di una Renault 4 a Roma, in via Caetani. Patrizio Ceccarelli