
Il nuovo corso di Iorio: "Una società solida. Nodo infrastrutture"
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Un battesimo in grande stile, quello del Pistoia Fc. O meglio, Pistoiese Fc: questa la denominazione definitiva che assumerà presto l’ex Aglianese Calcio 1923, il cui titolo sportivo di serie D si è rivelato il cardine per la ripartenza del nuovo corso arancione targato Sergio Iorio. Nuovo corso presentato con uno scintillante evento al Nursery Campus di Vannucci Piante, confermato come main sponsor della squadra nonché principale (se non unico, al momento) elemento di ’pistoiesità’ del progetto. "Progetto non facile per tanti motivi – esordisce, con piglio deciso, l’imprenditore genovese con i giornalisti – dovuto al fatto che ci troviamo nel peggior momento della storia del club. Per me è stato doveroso farsi avanti. Sono state settimane di lavoro intense, ma eccoci qua".
Un percorso non privo di ostacoli e di polemiche, con una piazza tuttora spaccata. "Il mio primo passo è stato cercare nuovi soci – sostiene –. Auspicavo pistoiesi, ma per ora così non è stato. Certo, mi avrebbe fatto piacere un riscontro dalle aziende locali, ma non ci abbattiamo. E guardiamo anche fuori, all’estero". L’assetto azionario è comunque stabilito, con le quote del club divise in pari uguali: il 50% a Iorio (a titolo personale, lo ricordiamo: la multinazionale Italmatch Chemicals, di cui è Ceo, non è coinvolta), il 50% alla ’New Orange’, holding composta dall’ex presidente neroverde Fabio Fossati (Gruppo Af) e dall’ingegnere fiorentino Domenico Todaro (Todi Finanza ed Ingegneria): una ’vecchia conoscenza’ e una new entry assoluta. E proprio a precise domande sul rapporto con Fossati, Iorio ha respinto le insinuazioni su un’ipotetico ’disegno’ portato avanti dalla scorsa estate, spiegando in maniera articolata che "a luglio Fossati manifestò interesse a prendere la Pistoiese da De Simone e mi contattò a tal proposito: gli consigliai di lasciar perdere per i potenziali rischi della gestione amministrativa. Voleva però entrare nel calcio e prese l’Aglianese. A quel punto gli suggerii delle persone di mia fiducia, quali l’avvocato Gianni Trombetta (che ricoprirà la carica di vicepresidente della Pistoiese Fc) e il diesse Fabrizio Salvatori. Siamo rimasti in contatto diretto e indiretto nel corso dei mesi – ripercorre – e dopo il 14 aprile è stata la prima persona che ho contattato: per ripartire dalla D avremmo dovuto appoggiarci a Fossati è lui è stato subito disponibile". A farne le spese la città di Agliana, anche se Iorio assicura di "aver parlato ripetutamente con l’Amministrazione, trovando una soluzione (la ripartenza dalla Prima Categoria, ndr) che soddisfa tutti. Ho parlato anche con il presidente federale Gravina – puntualizza –, che ci supporta in toto. Ripartire ’ex novo’ da una categoria inferiore sarebbe stato assai peggio".
Folta la schiera di dirigenti che accompagneranno il neo-presidente nell’avventura orange, "anche perché non ho mai fatto calcio nella mia vita e non potrò essere molto presente in virtù dei miei impegni lavorativi". Detto del vice Trombetta, a ’scendere’ troviamo l’amministratore delegato Sergio Colonnelli (che si occuperà della gestione economico-finanziaria), due ’big’ del pallone come il direttore sportivo Massimo Taibi e il direttore ’di raccordo’ tra area tecnica e operativa Giampaolo Pazzini, infine il direttore gestionale Fabio Fossati.
Importante il capitolo infrastrutture: "C’è molto da fare – esorta – e abbiamo bisogno del sostegno dell’Amministrazione (a proposito, all’evento mancava il sindaco Tomasi: in platea gli assessori Sabella e Sgueglia, ndr). In questa città manca una ’casa’ per le giovanili e anche lo stadio ha bisogno di essere sistemato". Tradotto, mirino puntato su ’Pistoia Ovest’ e ’Melani’, con l’obiettivo di avere una gestione diretta dei due impianti e magari, in futuro, poterli privatizzare. Anche perché Iorio sogna in grande: "da un punto di vista imprenditoriale – precisa – la Serie B è un obiettivo da porsi perché le categorie inferiori comportano giocoforza delle perdite". Intanto c’è da sicuramente da ricompattare l’ambiente: "Confidiamo di riportare entusiamo – conclude – con impegno, serietà a trasparenza. Alla gente chiedo di valutare le persone e i risultati". Per dirla come sul fronte cestistico pochi giorni fa, "Lasciateci lavorare".