
Pontelungo/Spazzavento, più di cento persone, anche molti giovani, hanno partecipato alla serata "Un grande italiano, un comunista sui generis e incompreso anche da chi lo sosteneva nel Pci" .
PISTOIASerata nostalgica? Non lo si può dire, visto che c’erano anche volti di persone che il nome di Enrico Berlinguer lo hanno letto soltanto nei libri di storia e nei resoconti. Voglia di tornare all’antico? Non si può sapere, fatto sta che venerdì sera per l’intitolazione della sede del circolo Pd Pontelungo/Spazzavento c’erano ben oltre cento persone pronte a vivere una serata un po’ diversa dal solito. Per motivi non dipendenti dagli organizzatori, l’ex Ministro Livia Turco non è potuta essere presente, ma sarà invitata nuovamente a stretto giro, e così fra un ringraziamento ai presenti e i ricordi del leader del Pci, si è passati all’analisi di chi è stato lo stesso Berlinguer dalla voce dell’ex sindaco Samuele Bertinelli invitato dai dirigenti locali del circolo, e del Partito Democratico, a tracciare chi era il segretario del partito partendo dall’analisi della celebre intervista che rilasciò all’allora direttore di ’Repubblica’, Eugenio Scalfari, sulla cosiddetta "questione morale". "Ringrazio di cuore le tantissime persone che sono intervenute – ammette Alvaro Alberti, presidente della Cooperativa Pontelungo che ha organizzato l’evento assieme al segretario del locale circolo Pd Giorgio Mollo – ho voluto evidenziare due passaggi della mia vita, ovvero aver avuto l’opportunità di conoscere e lavorare con due grandi personaggi come lo stesso Berlinguer e Fabrizio De’ Andre. Per me è una soddisfazione sapere di avergli, adesso, intitolato sia la locale sede del Pd al segretario e qualche anno fa il giardino pubblico del paese ad uno dei più grandi cantautori italiani". Qualche momento nostalgico, a dire il vero, non è mancato come la proiezione a video di alcuni passaggi di comizi celebri dello stesso Berlinguer oppure le citazioni di Roberto Benigni che lo ha reso celebre anche in un film. E, fra una considerazione e l’altra, non è mancato nemmeno il riferimento ai tempi nei quali il Pci in un comune della nostra provincia come Lamporecchio raggiungeva percentuali bulgare con le visite dello stesso segretario del partito sul territorio. "Si può parlare soltanto di un grande italiano, un comunista sui generis e incompreso anche da chi lo sosteneva nel Pci – ha ricordato nel suo intervento Samuele Bertinelli – un percorso che lo ha visto diventare segretario "de facto" nell’ultimo periodo di Longo, facendosi esperienza internazionale. Anzi, andò persino a Mosca creando il primo vero strappo con l’Unione Sovietica perché, in una circostanza, un partito come quello italiano che si rifiuta di ratificare col proprio voto il documento finale è un fatto epocale. Ed è sicuramente storica la sua intervista con Eugenio Scalfari, studiata parola per parola". S.M.